Il livello di radioattività davanti alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi rimane elevato anche dopo che è stata chiusa la falla che sversava acqua contaminata proveniente dal reattore 2. Ieri la Tokyo Electric Power Company (Tepco) aveva confermato che l'acqua altamente radioattiva non fuoriusciva più dalla fossa cementata nella quale i "liquidatori" avevano iniettato un agente indurente, ma oggi la stessa Tepco ha rivelato di aver trovato 5.600 bequerel di iodio-131 radioattivo per cm in campioni di acqua marina raccolti davanti al reattore 2 alle 7,40 di mercoledi. Si tratta di un livello che è circa la metà di quello rilevato il giorno prima, ma ancora 140.000 volte superiore al limite di sicurezza, secondo le norme del governo giapponese. Il 5 aprile nello stesso punto il livello di contaminazione era di 11.000 bequerel, 280.000 volte sopra lo standard di legge. I livelli di iodio-131 sono allarmanti dal 2 aprile, quando la Tepco aveva rilevato livelli di sostanze radioattive 7,5 milioni di volte superiori a quelli ammissibili.
Ieri in un punto di prelievo circa 330 metri a sud dello scarico delle acque del reattore 4 la concentrazione di iodio-131 era scesa dalle 4.385 volte sopra il limite legale rilevato il 30 marzo a 400 volte, 16 Bq/cm3.
La Tepco è ormai prudentissima e ha detto che «E' troppo presto per stabilire se il calo sia il risultato del blocco della perdita». Anche perché ieri ha nuovamente rilevato la presenza di plutonio in campioni di terreno raccolti il 24 e 25 marzo intorno alla centrale nucleare. Il plutonio è stato rilevato sul terreno a circa 500 metri a nord-ovest del reattore 1 e in un sito nei pressi di un impianto di stoccaggio di rifiuti solidi, 500 metri a nord del reattore.
Nel primo campione sono stati misurati 0,26 becquerel di plutonio-238 per kg di terreno, una diminuzione di circa il 50% di quanto trovato negli stessi punti di prelievo il 21 e 22 marzo. Il plutonio sembra essere collegato all'utilizzo di uranium-plutonium mixed-oxide fuel (Mox) nel reattore 3 lesionato, ma la Tepco dice che «Il volume è così piccolo da non rappresentare una minaccia per la salute umana» e che non può identificare quale reattore abbia rilasciato il plutonio, «Poiché il plutonio è prodotto in altri reattori che usano combustibile ad uranio». Intanto la Tepco continua ad iniettare azoto nel containment vessel del reattore 1 per prevenire una nuova esplosione di idrogeno.
Le barre di combustibile all'interno del reattore 1 sono scoperte quasi a metà perché i livelli dell'acqua di raffreddamento rimangono bassi e si pensa che questa sia la causa dell'accumulo di una miscela di idrogeno e ossigeno che l'azoto chimicamente stabile dovrebbe contrastare L'iniezione di azoto dovrebbe durare almeno 6 giorni e la Tepco sta prendendo in considerazione anche l'adozione di misure simili rei reattori 2 e 3.
Per quanto riguarda l'acqua altamente contaminata in un tunnel sotterraneo collegato al reattore 2 il suo livello sarebbe aumentato di 5 centimetri nelle 24 ore precedenti le 7,00 di oggi ora del Giappone. La Tepco dice che questo aumento è probabilmente legato alla chiusura della falla di acqua altamente radioattiva dalla fossa del reattore 2. Il tunnel ha ancora un metro di spazio prima che l'acqua contaminata arrivi a livello del suolo e tracimi il che «Potrebbe compromettere gravemente i lavori di ripristino già molto difficili».
La Tepco prosegue il rilascio in mare di 8.000 tonnellate di acque reflue radioattive "a basso livello" per liberare spazi per lo stoccaggio per acqua altamente contaminate. Fino ad ora sono state scaricate nell'Oceano Pacifico 6.000 tonnellate di acqua contaminata.
Gli sversamenti di acqua radioattiva nell'oceano hanno portato la National Japan Fisheries a chiedere la chiusura di tutti i reattori nucleari del Paese e gli ambientalisti dicono che la notizia di questa presa di posizione da parte di un settore così importante dell'economia giapponese è una cosa di grandissima importanza.
Dopo molti tentennamenti, entro una settimana saranno evacuati per almeno 2 mesi Ie donne incinte e bambini sotto i 3 anni del villaggio di IItate, nella prefettura di Fukushima, a circa 40 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
La decisione della prefettura e dell'amministrazione del villaggio il Mercoledì è arrivata dopo che sono stati rilevati alti livelli di radiazione nel villaggio.
Iitate è fuori dalla zona di evacuazione del disastro nucleare, ma i livelli di radiazione, quasi 45 microsievert all'ora il 15 marzo, sono significativamente più elevati rispetto alla maggior parte delle altre aree a più di 30 Km dalla centrale.
Ieri il livello era di circa 6 microsieverts/ora, ma anche questo sarebbe superiore ai 1.000 microsieverts se la gente rimane all'aperto per 24 ore nel corso di circa una settimana. 1.000 microsieverts/anno di radiazioni è il livello di riferimento massimo a lungo termine per le persone raccomandato dalla International commission on radiological protection. (greenreport.it)
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