Tepco avvia indennizzi 8mila euro a famiglia

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Mercoledì, 6 Aprile 2011

 

TOKYO - La Tepco, il gestore della centrale nucleare di Fukushima, versera' a titolo di indennizzo iniziale 1 milione di yen (circa 8.300 euro) a ogni famiglia costretta ad evacuare nei dintorni dell'impianto colpito pesantemente dal sisma/tsunami dell'11 marzo. E' quanto riferisce la tv pubblica giapponese, la Nhk, in relazione alla misura compensativa a favore delle 80.000 persone costrette ad abbandonare le rispettive abitazioni nel raggio di 20 km dalla centrale a causa del rischio radioattivo. Il ministro dell'Industria, Banri Kaieda, ha ribadito che la Tepco debba procedere ai risarcimenti ''quanto prima. Penso che la compagnia debba farsi carico delle responsabilita' per i danni causati dall'incidente alla centrale'', ha osservato. Secondo il portavoce del governo, Yukio Edano, l'industria della pesca, ultima a essere colpita dall'incidente soprattutto a causa dello scarico in mare di acqua con livelli di radioattivita' diversi, ''sara' ovviamente inclusa nella compensazione''

La Tepco, il gestore della centrale nucleare di Fukushima, ha reso noto che potrebbe iniettare oggi azoto nel reattore n.1, il piu' danneggiato tra i sei della struttura, per neutralizzare possibili esplosioni a causa dell'accumulo di idrogeno.

La misura, la prima del suo genere nell'ambito degli sforzi per fronteggiare la crisi all'impianto dopo il sisma/tsunami dell'11 marzo, potrebbe essere ripetuta nei reattori n.2 e n.3, secondo il quotidiano Yomiuri.

Nel complesso, i danni al combustibile dei tre reattori sono ora stati stimati nell'ordine del 70% (nel n.1), 30% (n.2) e 25% (n.3): quest'ultimo e' il piu' pericoloso perche' alimentato a mox, una miscela altamente radioattiva composta da ossidi di uranio e plutonio.

TEPCO: BLOCCATA LA FALLA di Antonio Fatiguso

Silicato di sodio e altri agenti chimici: e' con questi strumenti che, secondo la Tepco, e' stata stata finalmente chiusa nella notte la falla al pozzo di scarico del reattore n.2 di Fukushima che aveva provocato la fuoriuscita in mare di acqua radioattiva. La soluzione al problema, secondo la compagnia gestrice della centrale, è stata trovata dopo diversi tentativi falliti di arginare la falla con cemento e con un mix di polimeri, carta di giornale e segatura. Ieri il Giappone aveva continuato a scaricare volontariamente acqua a basso tasso di radioattivita' nel Pacifico e la Corea del Sud, quinta potenza mondiale nel nucleare civile, aveva deciso di chiedere lumi sulla inusuale procedura della Tepco, anche con la proposta di fare propri test.

A maggior ragione con valori dei campioni di mare vicino al reattore n.2 volatili: lo iodio-131 di sabato era di 300.000 becquerel/cm cubo (7,5 milioni di volte oltre i limiti), scesi a 200.000 lunedi' (5 milioni), prima dell'inizio del rilascio. C'e' voluta l'intera giornata di ieri per accomodare la vicenda, dopo che il governo, sia con il capo di gabinetto Yukio Edano sia con il ministro degli Esteri, Takeaki Matsumoto, ha ribadito la correttezza dell'operato in linea con quanto previsto dalla convenzione Onu sugli incidenti nucleari del 1986. E' toccato all'Agenzia per la sicurezza nucleare scusarsi, all'indomani del via libera allo scarico di 11.500 tonnellate di acqua. ''Sono rammaricato per la preoccupazione generata anche se la decisione e' stata una misura d'emergenza'', ha detto il portavoce dell'Agenzia, Hidehiko Nishiyama, specificando che Tokyo avrebbe spiegato ''pienamente'' tutto rispondendo ''alle domande sulla situazione'' dell'impianto. In mattina, il ministero degli Esteri di Seul, aveva espresso disappunto per l'accaduto richiedendo ''accurate verifiche dei fatti.

Chi non proverebbe timore dopo aver saputo che si tratta di acqua contaminata?'', ha osservato il portavoce Cho Byung-jae. La vicenda ha evidenziato i timori dei Paesi vicini per una situazione dagli equilibri precari. La procedura eccezionale ha lo scopo di accelerare i lavori di messa in sicurezza, con il riavvio degli impianti di raffreddamento, e di liberare il sito di acqua ad alta contaminazione, stimata - secondo il ministro dell'Industria, Banri Kaieda - in 60.000 tonnellate (20.000 ciascuno nei reattori 1, 2, 3), da sistemare in vasche di contenimento dei sito e nelle isole artificiali, le megafloat. La Tepco, crollata in Borsa ai minimi di sempre (a 362 yen), ha reso noto che paghera' indennizzi provvisori a residenti e agricoltori colpiti dalla crisi. Il governo ha varato la stretta sui controlli di pesce e frutti di mare, ancora piu' urgenti per l'assenza parziale (i valori dello iodio) di norme in materia. Nei prossimi due giorni, oltre 1.400 asili nido, scuole medie ed elementari della prefettura di Fukushima saranno esaminate quanto ai livelli di radioattivita', anche per rispondere alle preoccupazioni dei genitori con l'avvio dell'anno scolastico.

A Roma, invece, s'e' tenuto l'appuntamento di soliderieta' a favore del Giappone col ministro degli Esteri, Franco Frattini, a sottolineare, insieme a tanti esponenti dell'imprenditoria italiana, e non solo, che l'Italia non ha abbandonato Tokyo nei momenti piu' tragici, nei giorni del post terremoto, con la propria ambasciata che, a differenza di altre, e' rimasta nel paese. E ora ''e' il momento di aiutare il Sol Levante' nella ricostruzione, con un segno tangibile'' della propria solidarieta': una raccolta di fondi mirata a finanziare uno o piu' progetti che saranno indicati dal governo di Tokyo. (ANSA)

PS: nel 2002 la Tokyo Electric Power Company (la Tepco appunto) già indagata per aver falsificato i raporti sui reattori nucleari aveva festeggiato il suo ingresso nelle 500 società più potenti del mondo con un fatturato di 41,752 miliardi di dollari (leggi). Altro che 8.300 Euro a famiglia (notate bene l'articolo parla di 80.000 persone e non di 80.000 famiglie)

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