TOKYO - La Tepco, il gestore
dell'impianto nucleare di Fukushima, ha reso noto
che da domani potrebbe riversare nell'oceano
Pacifico 15.000 tonnellate di acqua radioattiva. Lo
riferisce la Kyodo.
Il governo giapponese va in pressing sulla Tepco, il
gestore dell'impianto nucleare di Fukushima, perché
blocchi la falla del pozzo di contenimento del
reattore n.2 che riversa acqua altamente radioattiva
nell'oceano. "Dobbiamo assolutamente fermare
l'infiltrazione di acqua contaminata il più presto
possibile: con questa forte determinazione, abbiamo
chiesto alla Tepco di agire in fretta", ha detto il
capo di gabinetto, Yukio Edano. In mancanza di una
svolta immediata, ha aggiunto nel corso di una
conferenza stampa, l'accumulo di materiale
radioattivo "avrà un pesante impatto sull'oceano".
Due operai della centrale nucleare di Fukushima,
scomparsi dal giorno del sisma/tsunami dell'11
marzo, sono stati ritrovati morti, sempre nello
stesso sito. Sulla base di quanto riferito in
conferenza stampa dalla Tepco, il gestore
dell'impianto, i due, di 24 e 21 anni, sarebbero
deceduti per le ferite multiple riportate associate
a tracce di annegamento. Le analisi fatte dai medici
legali hanno ipotizzato la morte poco piu' di un'ora
dopo il terremoto, avvenuto alle ore 14.46 dell'11
marzo, cui e' seguito il devastante tsunami. I loro
corpi sono stati trovati mercoledi' e poi ripuliti e
decontaminati, visto che l'impianto continua a
rilasciare forti dosi di radiazione in quella che e'
la peggiore crisi nucleare del Giappone.
La Tepco ha reso noto di aver individuato la perdita
al reattore n.2 della centrale di Fukushima dalla
quale c'é la fuoriuscita di acqua radioattiva che si
riversa poi in mare.
La compagnia, dopo diverse verifiche, ha spiegato di
aver trovato acqua radioattiva in uscita da un pozzo
di calcestruzzo lesionato, parte del reattore n.2.
Le radiazioni, misurate in 1.000 millisievert/h,
creano problemi anche alla messa a punto di
interventi efficaci che, secondo l'Agenzia
giapponese per la sicurezza nucleare, prevedono
un'iniezione di cemento per tappare la perdita. Allo
stesso tempo, l'Agenzia ha spiegato che sono in
corso accertamenti per verificare l'integrità delle
condutture degli altri reattori.
GIAPPONE: AMB.ITALIA, PAESE CE LA FARA' MA HA
BISOGNO DI NOI - Il Giappone nonostante ''l'immane
tragedia che lo ha colpito'', sta mostrando ''una
tale compattezza, che riuscira' in tempi rapidi a
risollevarsi'', ma questo non significa che ''non
abbia bisogno di aiuto'': ''tocca ora all'Italia,
alle sue imprese, alle sue famiglie, ai suoi
giovani, capire che e' il ricco Giappone oggi ad
avere bisogno di noi''. Cosi' l'ambasciatore
italiano a Tokyo, Vincenzo Petrone, in un intervento
sul Sole24ore fa un bilancio della situazione del
Giappone post terremoto, ora alle prese non solo con
la ricostruzione ma anche con i rischi di
contaminazione legati ai danni subiti dalla centrale
nucleare di Fukushima. ''Lo shock di Fukushima -
scrive Petrone - sta dando al Giappone e alla sua
leadership politica e industriale il coraggio delle
grandi scelte e delle riforme che il paese ha
rinviato ma non ignorato''. E' opinione comune,
spiega ancora il diplomatico, ''che la ripresa sara'
rapida'' e che ''vedremo un Giappone piu' forte,
piu' dinamico, piu' moderno. Fondamento di questa
ripresa sara' , ancora una volta, la fiducia che i
giapponesi ripongono nelle loro istituzioni e nelle
loro ziende''. E se e' vero che ''il debito pubblico
ha raggiunto livelli molto preoccupanti'',
sottolinea Petrone, e' anche vero ''che la pressione
fiscale rimane bassa, certamente inferiore a quella
di qualsiasi paese europeo, inclusa l'Italia''. Lo
yen inoltre ''non solo non ha perso valore - ricorda
l'ambasciatore - ma ha addirittura raggiunto livelli
record rispetto al dollaro. I capitali non sono
usciti dal Giappone''. E quello che ci si aspetta
dopo la crisi di Fukushima e' che vengano
''moltiplicati gli investimenti per il risparmio
energetico e la produzione di energia pulita e
rinnovabile''. Tutto questo non significa che il
Giappone ''non abbia bisogno di aiuto - conclude il
diplomatico - e' un paese al quale dobbiamo
veramente molto'', ora ''tocca all'Italia'' capire
che ''ha bisogno di noi''.
PRIMA VISITA PREMIER IN ZONE DEVASTATE DA TSUNAMI -
Il primo ministro giapponese Naoto Kan si è recato
per la prima volta in tre settimane nella regione
del nord-est del Giappone devastata l'11 marzo da un
forte terremoto seguito da uno tsunami. Kan è
arrivato da Tokyo con un elicottero militare nel
piccolo porto di Rikuzentakata (prefettura di Iwate),
particolarmente colpito dalla doppia catastrofe:
circa 1.000 persone sono morte e altre 1.300
risultano ancora disperse. Il premier incontrerà in
seguito nella prefettura di Fukushima le squadre di
soccorso che stanno intervenendo nella centrale
nucleare di Fukushima Daiichi. Naoto Kan aveva
annullato il 21 marzo scorso una prima visita
prevista nel nord-est del paese per il maltempo. Il
12 marzo, il giorno dopo il terremoto e lo tsunami,
Kan aveva sorvolato in elicottero la centrale
nucleare di Fukushima per rendersi conto dei danni
che aveva subito. Kan era stato in seguito criticato
da alcuni parlamentari secondo i quali il sorvolo
delle zone colpite aveva ritardato le operazioni di
intervento, in particolare il rilascio controllato
di vapore radioattivo per far abbassare la pressione
nel reattore.
CANE SALVATO IN MARE A TRE SETTIMANE DA TSUNAMI - Un
autentico miracolo: un cane e' stato salvato in mare
al largo della costa di Kesennuma, nella prefettura
di Miyagi, a seguito del ritrovamento da parte della
guardia costiera giapponese mentre era sul tetto di
una casa spazzata via dallo tsunami generato dal
sisma dell'11 marzo. Lo ha riferito la stessa
guardia costiera che ha provveduto anche a
diffondere immagini e un video dell'operazione
avvenuta venerdi' pomeriggio, non senza
complicazioni. Il cane, infatti, rintracciato da un
elicottero impegnato nel primo giorno della
maxi-ricerca dei dispersi che sta mobilitando quasi
30.000 militari tra giapponesi e americani, e' stato
avvicinato da una scialuppa di salvataggio a quasi 2
km al largo di Kesennuma, in pieno pomeriggio.
L'operazione si e' conclusa dopo un'ora visto che
l'animale, molto spaventato, ha cominciato a fuggire
dai soccorritori saltando sugli altri detriti
galleggianti, costituiti in gran parte da legname
alla deriva. L'offerta di cibo lo ha poi alla fine
tranquillizzato, mentre biscotti e salsiccia datigli
in seguito sulla motovedetta lo hanno
definitivamente rassicurato. Considerando la
durissima prova, l'animale e' stato trovato in buone
condizioni, mentre sul collare scuro non sono stati
trovati indizi sui proprietari, come numeri di
indirizzo e di contatto, ma gia' in molti si sono
offerti di 'adottarlo'. Un altro salvataggio
eccezionale in mare, dopo l'uomo di 60 anni
aggrappato al tetto di casa tratto in salvo a 15 km
dalla costa appena tre giorni dopo lo tsunami.
Sempre per quanto riguarda il migliore amico
dell'uomo, ha commosso il mondo intero l'episodio
che ha visto un cagnolino rimasto per ore tra le
macerie di Mito, citta' della prefettura di Ibaraki
duramente devastata, a vegliare un compagno ferito.
Secondo il racconto degli uomini della protezione
civile, l' animale avrebbe accettato di andare via
solo dopo il recupero del compagno. (ANSA) |