Rifiuti umidi, usare solo buste di carta o Mater-Bi. Evitare la plastica

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Mercoledì, 17 Agosto 2011

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aprendo i bidoni dell’umido capita sempre più spesso di trovare i rifiuti all’interno di sacchetti alternativi e non nelle tradizionali buste di carta, come apertamente richiesto dai frequenti avvisi incollati sui cassonetti.

In molti casi si tratta di sacchetti autorizzati dalle nuove norme entrate in vigore ad inizio 2011 grazie ad una direttiva della Legge Finanziaria. Sono denominati Mater-Bi, innovativo materiale biodegradabile ricavato da amido di mais, patate e oli vegetali che si sostituisce perfettamente alle forniture di carta offerte dal Comune. “Sono conformi alla compostabilità – ci assicura l’amministratore delegato della PicenAmbiente, Leonardo Collina – noi generalmente diamo gli altri tipi di buste, ma non possiamo impedire che il cittadino si muova pure con questi. Non vi è alcun atto sbagliato”.

Il discorso però muta totalmente quando ci si trova di fronte ai contenitori di plastica: “Quella, al contrario, equivale a pigrizia e ad un qualcosa di assolutamente sbagliato”. Ultimamente se ne vedono molti, troppi e rischiano di annullare lo sforzo della maggior parte della popolazione. “In realtà non pregiudica nulla – precisa Collina – dato che c’è una fase di pretrattamento. Certo, ciò ci obbliga a togliere i sacchetti di volta in volta, quindi chiediamo maggiore attenzione. I risultati tuttavia sono soddisfacenti, la qualità del rifiuto che riceviamo è buona, e l’impurità è pari ad appena il 4%”.

“RISPETTATE GLI ORARI” Collina analizza infine il rispetto degli orari di conferimento dell’immondizia: “L’umido come sapete è putrescibile, sotto al sole dà cattivo odore. Il mio invito è quello di gettare i rifiuti dalle 18 alle 24”. A tal proposito si segnala la ripresa dei controlli di vigili in borghese, pronti a punire i trasgressori con multe non inferiori ai 50 euro. (MAssimo Falcioni - rivieraoggi.it)

PS: Esiste un sistema chiamato Green Island ideato dalla Ecoverde srl, certamente perfettibile, ma di indubbio interesse; questo sistema, ideato da un’azineda pesarese, favorisce il recupero, la raccolta e il riciclo dei rifiuti solidi urbani offrendo quindi un’opportunità al fine di limitare o addirittura evitare completamente l’uso delle discariche con tutti i vantaggi ambientali ed economici che tale traguardo comporterebbe. Ripeto si tratta di tecnologie perfettibili (questa come altre) ma è per me incomprensibile costatare un’assoluta mancanza di interesse da parte delle autorità competenti – su tutto il territorio nazionale o forse addirittura mondiale – per questi progetti che hanno bisogno d’essere “realizzati” per riuscire finalmente a dimostrare la loro utilità ed affidabilità. Ci stiamo avvelenando da soli, in modi diversi, ce ne stiamo addirittura accorgendo, ma facciamo poco o certamente non abbastanza per risolvere questo paradosso che deve necessariamente essere risolto al più presto.

Il problema fondamentale, in una società civile e culturalmente avanzata, non dovrebbe essere come riuscire a smaltire i rifiuti ma come fare a non produrne. Invece stiamo diventando specialisti – e nemmeno tanto capaci – nel cercare soluzioni a problemi che in verità non dovrebbero nemmeno esistere. (RG)

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