GROTTAMMARE – L’estate è giunta al termine. Le temperature, ormai settembrine, lo confermano. Come ogni anno, ormai da tempo in questo periodo, si tirano le somme sull’attacco del temibile coleottero, il punteruolo rosso, che proprio nei periodi caldi si diffonde maggiormente facendo una strage delle palme e che rischia così di cambiare il volto di Grottammare.
Di sovente si vedono gli splendidi esemplari che decorano il lungomare, intaccati e sottoposti a delle cure che li priva di tutte le foglie. L’Assam (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche) da noi interpellata spiega che la particolare potatura sferica, attualmente, è l’unica difesa disponibile per cercare di salvare una pianta infettata.
Togliendo il fogliame, si mettono a nudo le gallerie interne alla pianta scavate dal punteruolo e si possono così asportare meccanicamente le larve. Una volta praticato il taglio, si posizionano sempre sulla corolla della pianta dei fitofarmaci. Inoltre a Grottammare, durante l’estate, per la prevenzione, sono state posizionate delle trappole, contenenti feromoni, permettendo la cattura massale del coleottero durante lo spostamento tra una palma e l’altra e per studiarne il tragitto.
L’Assam diffonderà dati certi sull’estate 2010 non prima di novembre, quando dopo il periodo delle piogge si potrà definire con maggiore sicurezza il numero di palme infettate, grazie al visibile afflosciamento delle foglie, sintomo della presenza delle larve.
Per ora pare che il vorace coleottero abbia colpito di meno e le piante malate siano poche rispetto all’anno scorso. La lotta al punteruolo rosso di Grottammare non si riduce solo al lungomare, ma anche a zone interne. La Perla dell’Adriatico infatti, oltre ad essere una meta turistica, è anche il più importante polo vivaistico del centro Italia. Per impedire ulteriori contagi, le palme destinate alla vendita sono state messe in una sorta di quarantena e sono state sospese tutte le autorizzazioni al passaporto che accompagna di regola la cessione degli arbusti.
I commercianti della zona hanno dovuto eseguire diversi trattamenti nei vivai, monitorare continuamente le condizioni delle palme e per avere di nuovo l’autorizzazione alla vendita, si deve dimostrare l’assenza totale di larve nella piantagione per due anni consecutivi. Ovviamente gli studi per la cura e la prevenzione continuano nelle università e nei centri di ricerca di tutta Italia ed Europa, anche se purtroppo i nuovi sistemi devono ancora essere verificati. L’Assam ritiene sia stata fondamentale e lo sarà sempre di più in futuro la collaborazione del Comune di Grottammare che grazie alle mille segnalazioni permette un efficace e immediato monitoraggio. (rivieraoggi.it)
PS: fortunatamente è innegabile sottolineare che esiste un buon livello d'attenzione da parte delle amministrazioni locali per quello che riguarda il grave problema del punteruolo rosso ma ciò che potrebbe non essere considerato a modo sono i protocolli d'intervento che devono necessariamente essere rispettati alla lettera sia nel caso in cui si decida di procedere con interventi conservativi che quelli eradicativi (cioè l'abbattimento dell'esemplare infestato)
non solo nel pubblico ma anche nel privato.
E' incredibile quanto queste piante abbiano la capacità di reagire, come se avessero innata una gran voglia di vivere, di resistere alle avversità. Ho osservato per un anno intero la storia di un esemplare che vive in pieno centro a San Benedetto del Tronto, in un giardino privato presso la piazza del mercato. Pensavo non ce la facesse a recuperare, esteriormente sembrava ormai spacciato, ma dopo un lungo anno di apparente silenzio ha mostrato nuovamente tutta la sua forza e la sua tenacia. Questo evento ovviamente ha fatto crescere in me una nuova speranza, non cancellando però tutti i fondamentali presupposti necessari ad affrontare il problema in modo responsabile e oggettivo. Non basta che la palma torni a vivere ma è importante che non torni ad essere nuovamente un focolaio d’infestazione.
Come anche descritto nell'articolo, è di primaria
importanza la collaborazione tra gli Enti preposti
al controllo e i privati cittadini che devono essere
messi nelle condizioni di poter affrontare la loro
eventuale emergenza in modo assolutamente adeguato,
senza mezze misure o accordi sommari utili solo a
"risolvere" momentaneamente la situazione.
Trattare una palma adulta - quando questo risulta oggettivamente possibile - non comporta solo un impegno economico importante ma implica un lavoro attento, che si protrae nel tempo, che deve essere altamente specifico e che deve essere svolto nel rispetto di tutte le regole che fanno parte del protocollo d’intervento attualmente in vigore.
Più volte ho sottolineato che il rischio di incrementare la diffusione del coleottero, anche attraverso le varie tecniche di potatura, continua ad essere altissimo per cui ogni singolo caso deve essere affrontato e valutato con la massima attenzione e professionalità.
Per concludere aggiungo che in fondo questa emergenza ci sta costringendo a fare ciò che dovremmo fare in modo spontaneo e naturale, cioè dedicare più attenzione e rispetto per le creature che condividono con noi l'esistenza su questo pianeta, ricordandoci che nulla è scontato e nulla ci è dovuto se non facciamo qualcosa per meritarcelo. Attenzione e rispetto sarebbero certamente due aspetti a nostro favore! (RG) |