Più di un milione di euro in arrivo per la riqualificazione della Sentina

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Martedì, 14 Settembre 2010

 

SAN BENEDETTO – La Sentina tornerà ad essere un’oasi faunistica protetta a tutti gli effetti. Infatti, un gruppo di lavoro coordinato dall’amministrazione comunale di San Benedetto e che vede al suo interno il Comune di Ascoli, la Provincia di Pesaro-Urbino, il Cras (Centro Ricerche Applicate per lo Sviluppo Sostenibile), la Fondazione UniVerde e, naturalmente, il Comitato Riserva Naturale Regionale Sentina, è riuscito a far approvare dall’Unione Europea il progetto Re.S.C.We (Restoration of Sentina Coastal Wetland) che prevede un cofinanziamento per il recupero della zona umida.

«Il progetto – spiega il sindaco Giovanni Gaspari - prevede la riscoperta dei laghetti che, come dimostrano le carte storiche, erano presenti in zona fino agli anni ’80. Attraverso i fondi europei del progetto Life il Comune vuole recuperare un’area che da troppo tempo è in stato di abbandono e che potrebbe veicolare la crescita turistica del territorio».

Il progetto prevede un esborso totale di 1.119.018 euro di cui 559.009 euro garantiti dalla Comunità Europea e il resto cofinanziato da tutti gli enti che hanno partecipato alla realizzazione del progetto Re.S.C.We (leggasi Rescue, soccorso in inglese, nome strano ma accattivante dato che anche questo aspetto sarebbe stato valutato dalla commissione) a seconda di quanto ricaveranno dalla realizzazione.

«Si tratta di un primo passo per restituire il patrimonio ambientale alla collettività. – asserisce l’assessore all’Ambiente Paolo Canducci - Un presidio che salvaguardi la biodiversità, soprattutto in prossimità del fiume Tronto può aiutarci a monitorare costantemente sia il fiume stesso che lo stato delle acque del mare antistante».

I fondi dovranno essere spesi nell’arco massimo di 30 mesi quindi coinvolgeranno anche la futura amministrazione del Comune date le imminenti elezioni di primavera. «Lasciamo in eredità a chi ci seguirà nella gestione una zona profondamente cambiata – dichiara Pietro D’Angelo del Comitato di interesse della Sentina – grazie all’impegno di tutti il nostro progetto è rientrato nei 10 che l’Europa ha deciso di finanziare, ciò è un sogno che si realizza».

Tra gli interventi previsti non ci sarà solo la riscoperta dei laghetti ottusamente coperti con terra e detriti negli scorsi anni ma «saranno reintrodotte 4 specie erbacee estinte – fa sapere Stefano Chelli uno dei responsabili del progetto – l’Artemisia, il Limonio, il Cheriantus e il Plantago».

Un progetto di sicuro interesse e, per chi pensasse che nuovi stagni faranno aumentare le zanzare, basti sapere che se la Sentina tornerà a fare da residenza a fauna stanziale o a ospitare uccelli migratori, saranno proprio questi a cibarsi dei fastidiosi insetti, risanando l’equilibrio biologico sconvolto negli anni ’80 dalla politica di abbandono perseguita con insistenza nei confronti dell’ultimo baluardo di natura della nostra costa.

(ilsegnale.it)

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