"Superdotati ma stupidi. Cosi' probabilmente gli extraterrestri definirebbero gli uomini, se decidessero di studiarli. Piuttosto che approfittare della felicita' condivisa, l'uomo preferisce l'angoscia condivisa e la violenza. Alle nostre doti manca luce. E la luce manca al mondo che e' nell'oscurita"'. Non usa mezzi termini Pierre Rabhi, uno dei pionieri dell'agricoltura biologica in Francia, quando fotografa lo stato attuale della nostra societa'.
Una societa' "dell'eccesso" che deve "imparare a porsi dei limiti" e "a non saccheggiare indefinitamente il pianeta" che e' limitato. La marea nera nel Golfo del Messico, la deforestazione in Amazzonia, l'inquinamento, la distruzione delle societa' tradizionali sono queste "le conseguenze" di quello che Rabhi definisce il "sempre di piu"' che caratterizza la nostra societa'. Il nostro modello di sviluppo, "che ci spinge a trovare normale quello che non lo e"', spiega all'ADNKRONOS l'esperto internazionale nella lotta alla desertificazione, va ripensato. "Siamo immersi in un sistema che crea delle automatismi e che ci spinge a non essere mai soddisfatti. L'uomo sente piu' frustrazione per quello che gli manca piuttosto che sentirsi soddisfatto per quello che ha" mentre invece l'importante sarebbe "rispondere ai propri bisogni, a quelli che assicurano la propria sopravvivenza, e che sono mangiare, avere un tetto sopra la testa, curarsi quando si e' malati...". Invece l'uomo nella societa' attuale, quella "del sempre di piu' e dei bisogni illimitati", e' stato trasformato "in un consumatore insoddisfatto dell'abbondanza" che provoca "l'esaurimento delle risorse". Con "il comportamento immoderato di pochi - chiosa il pensatore francese di origine algerina - abbiamo prodotto l'indigenza di molti". (rainews24.it)
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