Ascoli Piceno - "È l’ennesima beffa nei confronti di mio fratello", dice all’Agi Francesco Bartolini, fratello gemello di padre Mario di 72 anni, il missionario sotto processo in Perù. Francesco vive a Roccafluvione, a pochi chilometri da Ascoli. "Anche se io credo che - continua - questa volta, se l’avessero condannato, e forse espulso, sarebbe stata una sconfitta non tanto per lui ma per gli indios che lui difende senza aver violato alcuna legge. Mio fratello - aggiunge - non ha compiuto alcun reato, tanto meno quello di istigazione alla rivolta o peggio di terrorismo. Se poi difendere i poveri della Terra diventa un reato, allora ditemi voi che processo è".
Francesco Bartolini si augura che "tutti i governi interessati trovino presto una soluzione alla vicenda, muovendosi veramente per risolvere il problema e non per farsi pubblicità". E conclude: "Io aspetto con serenità che questo verdetto prima o poi arrivi, perchè anche in Perù ci sono delle leggi da rispettare, e mio fratello è assolutamente innocente". A favore del missionario ascolano si sono mossi negli ultimi mesi la Regione Marche e anche in parte il ministero degli Esteri. Molto impegnata su questo fronte anche l’associazione missionaria Aloe. È la terza volta dalla primavera scorsa che il verdetto nei confronti di Padre Bartolini, missionario in Perù da 35 anni, e a capo di una missione che si trova in un area amazzonica dove vivono 13 mila indios, viene rinviata. (ilrestodelcarlino.it)
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