Riserve naturali sul 20% della terra e dei mari del mondo

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Giovedì, 28 Ottobre 2010

 

La delegazione del Parlamento europeo che sta partecipando ai lavori della Conferenza della parti della Convention ion biological diversity a Nagoya sta premendo perchè il 20% della superficie della terra e dei mari del pianeta sia tutelato con riserve naturali. Gli eurodeputati chiedono che venga concluso un accordo globale, come base per misure concrete che dovranno essere presentate alla Cop 11 tra due anni.

«Stiamo mordendo la mano che ci nutre, se non arresteremo la perdita di specie animali e vegetali - ha detto il capo-delegazione, il socialdemocratico tedesco Jo Leinen - Fare in modo che anche in futuro esistano ecosistemi stabili, é altrettanto importante della lotta contro il cambiamento climatico. Biodiversità non è solo di proteggere tigri, panda o parchi naturali, ma il sostentamento delle generazioni future. L'Ue ed i suoi Stati membri devono guidare la lotta per proteggere la biodiversità, anche in considerazione dell'attuale situazione economica. Apprendo con molto piacere che ora siamo in grado di quantificare la perdita di biodiversità. Money è una parola che la maggior parte di noi capisce bene ed è un denominatore comune per tutti noi. Ma non sono solo i valori quantificabili che non dobbiamo sprecare, ma anche i beni comuni globali. Speriamo che il rapporto Teeb farà per la biodiversità qul che il rapporto Stern ha fatto per il cambiamento climatico». Lein si riferisce al The Economics of Ecosystems of Biodiversity vche ha rivelato i costi economici della perdita di biodiversità. Ad esempio, l'impollinazione degli insetti da solo vale circa un miliardo di euro all'anno.

Oltre a Jo Leinen (S & D, DE), presidente della commissione ambiente del Parlamento europeo, la delegazione dell'Europarlamento a Nagoya è composta da Richard Seeber (EPP, AT), Esther de Lange (EPP, NL), Boguslaw Sonik (EPP, PL), Karin Kadenbach (S&D, AT), Sandrine Belier (Greens/EFA, FR), Kartika Tamara Liotard (GUE/NGL, NL), Anna Rosbach (EFD, DK), Gerben-Jan Gerbrandy (ALDE, NL), Bas Eickhout (Greens/EFA, NL) and Miroslav Ouzky (ECR, CZ). Una delegazione che comprende praticamente tutto lo spettro politico europeo, ma nella quale mancano gli italiani, evidentemente non erano interessati o sono stati lasciati a casa.

La Parliament's Nagoya conference resolution dice che sono necessari ambiziosi target per il 2020: «Comprendere i valori della biodiversità nei bilanci nazionali ; eliminazione dei sussidi dannosi per la biodiversità (ad esempio in agricoltura e pesca) ; deforestazione zero ; fermare il sovrasfruttamento e le e pratiche di pesca distruttive ; proteggere il 20% delle terre emerse e il 20% del mare e dell'acqua dolce»

I deputati europei hanno avvertito che «Senza una conclusione positiva dei negoziati per un regime internazionale di accesso e condivisione dei benefici delle risorse genetiche e un più ampio accordo sulla strategia da seguire dopo il 2010, gli obiettivi della Convenzione non possono essere raggiunti». Gli europei insistoino perchè il protocollo Abs porti a regole chiare e trasparenti in materia di accesso alle risorse genetiche e a benefici equi per i Paesi che le ospitano. La delegazione dell'Ue ha sottolineato anche che «La biodiversità, la preservazione di specie animali e vegetali, aiuta anche a contrastare il cambiamento climatico».

I parlamentari europei sono anche convinti della necessità che la Cop 10 adotti una raccomandazione sui biocarburanti, «Data l'estrema importanza di valutare gli impatti diretti e indiretti dei biocarburanti sulla biodiversità e di istituire la certificazione della sostenibilità dei biocarburanti. Distruggere gli habitat naturali e continuare a rilasciare concessioni nelle foreste pluviali per far posto a coltivazioni di biocarburanti non è certamente soluzione». (greenreport.it)

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