Tra le ultime notizie sui parchi segnaliamo le dichiarazioni del ministro Prestigiacomo che al Senato ha detto che metà dei parchi italiani rischiano la chiusura il che sarebbe una sciagura perché sparirebbero dei veri gioielli. Si tratta degli stessi gioielli che lei aveva non tantissimo tempo fa definito con molto garbo dei ‘poltronifici' spendaccioni e incapaci di coinvolgere i privati nella loro attività. Il ministro ha dichiarato anche che aspetta le dimissioni - che accoglierà prontamente - del presidente del parco del Vesuvio Leone in cui si sta scaricando monnezza. Al ministro non sono piaciute, infatti, le accuse del presidente al ministero per aver lasciato fare i monnezzari. Infine il ministro ha ricordato che il suo ministero lavora per i parchi nazionali di cui ha previsto di istituirne addirittura 4 nuovi in Sicilia ( gioca in casa) e una sulla Costa teatina. Ma siccome bisognerà far posto anche all'impegno dei privati sarebbe opportuno cambiare l'attuale legge che a Roma hanno già pesantemente lesionato in questi ultimi anni spesso purtroppo senza trovare reazioni degne di nota neppure in parlamento.
Tra le varie dichiarazioni non si trova alcun riferimento a quel che sta succedendo in gran parte delle regioni in più d'un caso - come in Piemonte - a causa del governo che ha impugnato prontamente leggi regionali faticosamente messe a punto a cui ora bisogna rimediare.
Insomma mentre da un lato e non soltanto per i parchi a Roma si rivendica sempre più la competenza dello stato ( forse in omaggio al federalismo fiscale!) dall'altra lascian correre e se ne fregano facendo orecchie da mercante quando si chiede che di tutta la traballante baracca ci si occupi finalmente in una seria iniziativa nazionale. Ma su questo in commissione ambiente del senato non si è fatto parola. (Renzo Moschini - greenreport.it)
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