Quello a cavallo fra il 2009 e il 2010 è stato il peggior inverno da 26 anni a questa parte per numero di incidenti da valanga registrati tra Europa e Nord America.
Secondo le statistiche della Commissione internazionale per il Soccorso Alpino Cisa Ikar - ufficializzate durante il congresso annuale tenuto in Slovacchia all’inizio di ottobre - i morti sono stati 242.
I paesi coinvolti nella statistica sono Austria, Canada, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Slovenia e Stati Uniti. Tutti, tranne il Canada, hanno registrato un numero di decessi superiore alla media degli ultimi dieci anni.
Vuoi le abbondanti nevicate, vuoi la diffusione degli sport di montagna come le ciaspole, vuoi l’inesperienza di molti e la troppa audacia di altri, i numeri parlano chiaro. E l’appello è internazionale: vivere la montagna invernale con maggior consapevolezza e sicurezza.
Analizzando le cifre, risulta che la metà delle vittime erano sciatori fuoripista e scialpinisti. Unica eccezione il Nord America, dove più della metà delle morti per valanga ha coinvolto appassionati e guidatori di motoslitte: in Europa, soltanto un morto può essere ricondotto a questo tipo di attività. (scienze.tv)
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