Se una grossa sfera di 618 metri di diametro
(300.000 metri cubi) colpisse la Terra,
sarebbe come l’esplosione di 500 atomiche. Una botta
da annichilirci, da spostare l’asse terrestre. Ma
una sfera di queste dimensioni, di cemento,
sta davvero per rotolare su San Benedetto,
probabilmente da Santa Lucia, o da Monte Renzo.
Secondo i calcoli purtroppo non finirebbe in mare,
ma provocherebbe sul piano uno “tsunami” ancor più
devastante. Non ci riprenderemmo più.
Dobbiamo difenderci, magari con dei razzi preventivi da sparargli contro, come si farebbe con un meteorite che ci arrivasse in testa dallo spazio. E più che tentare di deviarla (si sa, poi a volte ritornano…), sarebbe meglio impegnarci per distruggerla sul nascere. Allora: per cominciare, per legge, servono almeno
4156 “razzi a carburante d’inchiostro”. Diciamo penne. Diciamo
firme di cittadini residenti. Ma è fantastico: ognuna è come se generasse una “sferetta” di 9,59 metri di diametro (circa 72 metri di volume). Per cui, pareggiando con 4156 “sferette” il volume dell’immane sfera di cemento, si potrebbe davvero respingerla,
la minacciosa palla farcita d’appartamenti. Polverizzarla legalmente. Se dopo si vincesse anche il referendum, si capisce.
Il problema è che le 4156 razzo-penne non sono pronte: alcune sono nascoste, altre sono dormienti. Bisogna cercarle tra gente distratta, disinformata, ostile. Bisogna spiegare che senza certa invadente edilizia un nuovo mondo è possibile, bisogna stare in piazza, convincere, certificare… Non c’è molto tempo, e la sfera di cemento s’avvicina…
Occorre soprattutto materia grigia
in quantità, per organizzare quest’unico tipo di resistenza possibile
contro l’incombente sferona di cemento di 618 metri di diametro e di 300.000 metri cubi di volume. Immodestamente, questa pare non manchi, di qua. Invece sicuramente dall’altra parte non ce n’è, neppure dalla parte di sponsorsindacogaspari. Grigi, sono grigi, ma di quel grigio naturale (si fa per dire) tipico del cemento, non della materia grigia che gli manca. Per far guasti irreparabili l’intelligenza non gli serve. Vanno bene così. Sono forti. Conoscono tutti i trucchi per ostacolare la raccolta delle 4156 firme, arrivando perfino a non riconoscere legali i fogli vidimati dal Tribunale di Ascoli. Ma sbattono male, non ci lasceremo intimidire, ribattono di qua.
A Grottammare invece, le “varianti” urbanistiche vanno lisce e serene. Eppure potrebbe rotolargli sopra (dalle parti di Tesì) una palla di cemento quasi come quella di San Benedetto. Non è che non se ne curano, ma lì c’hanno classe: i cittadini, “partecipando” in massa alle decisioni che li riguardano, hanno capito che non serve nessun referendum, convinti come sono che chi li governa ha materia grigia in quantità. Secondo loro, quando la loro grossa sfera grigia arriverà, sarà intelligente…. (Pier Giorgio Camaioni) |