San Benedetto del Tronto - Oltre ottocento piante attaccate lungo tutta la Riviera, principale focolaio dell’infestazione nelle Marche, di cui 500 a Grottammare e 200 a San Benedetto: sono i danni provocati dal punteruolo rosso al simbolo verde della Riviera, ormai diventati impossibili da sottovalutare. E da vedere, con le prime palme drasticamente potate comparse ora anche sul lungomare sambenedettese.
Purtroppo le strategie di contrasto sono ancora prive di un’arma definitiva. “Dall’anno scorso non è cambiato molto - dice Gianluca Leli, coordinatore del gruppo di lavoro costituito da Confindustria - per ora possiamo solo contenere e il metodo migliore è ancora la prevenzione con intervento rapido ai primi segnali di presenza del punteruolo. Nella nostra zona le istituzioni stanno lavorando in maniera egregia ma i tecnici sono limitati dalle ridotte risorse a disposizione”.
L’anno scorso l’Assam regionale ha stornato circa 30 mila euro ai Comuni di Cupra, San Benedetto e Grottammare, ma sono una goccia nel mare. “Con la potatura sferica stiamo facendo resistenza, limitando il numero delle piante da abbattere - dice il sindaco di Grottammare Luigi Merli - ma solo per le potature abbiamo speso 80 mila euro”. Poi c’è il problema dei giardini privati: segnalazioni poco tempestive continuano ad impedire di intervenire in tempo. “E anche una palma completamente distrutta continua a produrre coleotteri adulti, in grado di spostarsi e colpire altre palme, per cinque mesi - dice Leli - la rapidità dell’intervento è essenziale”.
Intanto dalla prossima settimana Confindustria renderà gratuitamente fruibili (a richiesta su Cd o scaricabili dai siti istituzionali) i contenuti del convegno dedicato al punteruolo rosso svoltosi lo scorso aprile a San Benedetto.
“Noi lo consideriamo un problema industriale - dice Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria Ascoli - riguarda molti settori, a partire dall’industria turistica. E’ necessario trovare un sistema per catalizzare nuove risorse e come Confindustria ci preoccuperemo anche di fare pressione sul ministero della salute perché accrediti l’utilizzo di certi prodotti chimici o autorizzi deroghe per i Comuni colpiti”. (corriereadriatico.it)
PS: queste cose le dicevamo un anno fa. Quante parole sono state dette in tutto questo tempo e quanti rimedi "miracolosi" sono stati impropriamente annunciati! (Riego Gambini)
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