[“Urbanistica & Futuro della Città”- Assemblea pubblica - Teatro Concordia SBT 23 Nov. ’10 h 21]
All’uscita del Concordia m’aspettavo il cellulare della Polizia. Per cui sono sgattaiolato fuori un po’ prima, passo felpato, sguardo basso e pensoso, indifferenza. Già imprudente a venirci, a ‘st’assemblea. All’ingresso avevo ingenuamente compilato pure l’obbligatorio foglio delle domande, per fortuna omettendo di apporvi l’impronta digitale, e la penna me l’ero fatta prestare da uno sconosciuto, e avevo usato i guanti… senza dare nell’occhio, è già inverno… Dentro, l’agile signorina in nero porgi-microfono più volte m’aveva puntato, senza interesse si capisce, ma io sempre con lo sguardo fisso lassù, su sindacogaspari, come un innamorato. Quel faro da 5000 watt, mi sono cecato. Meno male l’ho passata liscia.
Però che stupido. Dovevo capirlo subito, dal kapò che “moderava”, che si stava mettendo male. Quando si è alzato minaccioso, “qui comando io”, con la telecamera che ce lo moltiplicava ingigantito sullo schermo, e quelli che indietreggiavano, e non si vedevano vie d’uscita…, dietro a ‘Middio me so’ nnascosto.
Per fortuna che la fedelissima claque del partito sinistro aveva solo l’ordine di ringhiare e d’applaudire senza senso, lo stuolo dei giornalisti solo l’ordine di farsi ben vedere nei posti nevralgici, gli operatori solo l’ordine di cincischiare con telecamere, cavalletti, microfoni, pc, e altre diavolerie tecnologiche, i Vigili solo l’ordine di indossare la faccia cattiva e indagatrice…
Per fortuna che ghiacciolo-Polidori-di-verde-vestito non ci ha tirato nessuno dei massicci tomi di urbanistica che ha studiato ma solo i vocaboli che non ha capito. Per fortuna che tra le quinte del palco gli altri supporter muti dal culo inchiodato non si sono mai mossi neanche per respirare. E fortuna che in platea c’era l’intellighenzia amministrativa e politica dominante (quando si dice le truppe cammellate…) a raffreddare con gli sguardi cattivi i bollori degli “sbandati” armati solo di firme fresche…
Sindacogaspari, l’aria preparata e saccente - l’urbanistica c’est lui - ha parlato dicendo niente, un’ora e mezza filata circa. Poi ha preferito evadere tutte le domande (scritte e orali) dispensando paternalisticamente saggezza, equilibrio, nozioni tecniche ortofrutticole, consigli di vita… Buoni, qui comando io.
Sta di fatto che i cittadini più accorti - in questo primo “atto” - sono rimasti a casa. Non solo questione d’intuito: ormai stanno alla larga dal Palazzo. Ho la sensazione però che al secondo atto, crescendo la consapevolezza dei rischi di un’edilizia selvaggia, saranno incazzati. Al terzo magari si rivolteranno, piuttosto che soccombere al cemento. Tempi stretti. Comunque, non è certo dall’infedele e annoiata stampa locale di questi giorni che hanno potuto capirci qualcosa: che razza d’informazione questa, che non registra, che non indaga, che non fiuta, che non pressa, che non rischia. Disinformazione. Tuttavia, come ci insegnano i bravi giornalisti di Report, le buone notizie infine eccole: il libero “Comitato PRG a crescita zero” prosegue imperterrito la raccolta di firme contro la devastante maxivariante urbanistica gaspariana, alla larga da partiti e cattivi consigliori che non mollano l’osso e cercano invano di distoglierlo dall’obiettivo, quello sì chiaro come una casa: il referendum.
Quasi 3.000 firme già in carniere, forse saranno 4.000 entro dicembre. Non è una piccola Grande Opera? Allora fanculo chi tentenna. Fanculo chi filosofeggia e basta. Fanculo chi organizza assemblee truccate. Fanculo chi preferisce il cemento inutile a carciofi broccoli e insalata. E fanculo chi fa cattiva informazione. (Pier Giorgio Camaioni)
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