SAN BENEDETTO - Il controllo delle emissioni di auto e moto non è l’unico aspetto da tenere in considerazione nella dura lotta contro l’inquinamento atmosferico. Ci sono anche altri importanti ambiti. Primo fra tutti un utilizzo consapevole di numerosi impianti tecnologici. L’amministrazione comunale sambenedettese lo sa e per questo agli inizi del 2009 indisse una gara d’appalto per “Il servizio integrato di gestione e manutenzione degli impianti tecnologici di proprietà o in utilizzo dell’amministrazione comunale”.
Appalto vinto dalla società Cpl Concordia che dal 1° febbraio 2009 ha iniziato a occuparsi di queste attività: tutto il “Servizio Energia” che consiste nella fornitura di combustibile, nella conduzione e manutenzione ordinaria degli impianti di riscaldamento, in interventi di adeguamento normativo delle centrali termiche e nella riqualificazione tecnologica e manutenzione straordinaria degli impianti termici. La società cura anche la manutenzione ordinarie degli impianti antincendio, di condizionamento, di sollevamento e di allarme. L’appalto, da valore complessivo di circa 4 milioni di euro, scadrà a gennaio 2015.
I risultati del lavoro della ditta privata iniziano già a vedersi. Sono state riqualificate 29 centrali termiche, il 70% delle quali installate nelle scuole. Le migliorie hanno portato a un minor consumo, a tutto vantaggio dell’ambiente.
Secondo una stima - presentata dagli assessori Settimio Capriotti (Viabilità), Paolo Canducci (Ambiente) e Leo Sestri (Lavori Pubblici), insieme con l’ing. Mario Laureati, direttore del servizio Manutenzione del Comune e da Walter Lucidi della Cpl Concordia - rispetto a prima che la ditta prendesse l’appalto non sono state bruciate 55 tonnellate equivalenti di petrolio, impedendo così l’immissione dell’atmosfera di ben 129 tonnellate di anidride carbonica equivalente. E ancora c’è da lavorare. La Cpl Concordia deve effettuare alcune opere per migliorare le capacità energetiche del Comune, riducendone al contempo l’inquinamento. Sempre in paragone a prima dell’appalto, si arriverà a non bruciare 100 tonnellate equivalenti di petrolio, non disperdendo nell’aria 235 tonnellate di anidride carbonica equivalente
«L’appalto – spiegano dal Comune - ha come obiettivo primario, oltre al contenimento della spesa, il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi affidati, attraverso una corposa opera di riqualificazione tecnologica degli impianti coinvolti, il cui funzionamento resta a carico dell’appaltatore, remunerato dal risparmio energetico conseguito. Si innesta così un vero e proprio circolo virtuoso tra l’ente pubblico e l’investitore privato».
«Anche grazie a tutto ciò – concludono con gioia i tre assessori - da luglio a San Benedetto le stazioni di rilevamento certificano che non si è mai superata la soglia d’allarme riguardo alla presenza di Pm10 nell’aria. E dall’inizio dell’anno abbiamo avuto solo 21 sforamenti, ben al di sotto del limite di 35».
San Benedetto sarebbe quindi al di sotto dei paletti definiti dal Decreto Ministeriale numero 60 del 2 aprile 2002, che fissa due limiti accettabili di Pm10 in atmosfera: il primo è un valore limite di 50 µg/m³ come valore medio misurato nell'arco di 24 ore da non superare più di 35 volte all’anno. Il secondo come valore limite di 40 µg/m³ come media annuale. Media che a San Benedetto si assesterebbe sui 29,5 µg/m³. (ilsegnale.it)
PS: sapete qual'è il motivo principale per cui non ci sono stati sforamenti soprattutto ora che in città sono stati riaccesi i riscaldamenti domestici e non: LA PIOGGIA. Ciò che affermo è dimostrabile con i dati ambientali raccolti. (RG)
|