STRETTA sul caldo nelle case e negli uffici. A Udine il Comune controllerà che non siano superati i 19 gradi negli edifici pubblici. A Vigevano per chi ha alternative per scaldarsi vietato l'uso del camino che si potrà accendere solo a metà di aprile: una delibera del sindaco mette al bando quelli "chiusi, stufe e qualunque tipo di apparecchio alimentato a biomassa legnosa". Nuove misure contro le "case-forno" da oggi a Prato contro le polveri sottili oltre i livelli di guardia: il riscaldamento si potrà accendere 10 ore e a 19 gradi. Ha fatto scuola il "rigore" voluto dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che ha abbassato la temperatura a 18 gradi in casa e 17 in ufficio. È cominciata la battaglia dei primi cittadini contro le case iper-riscaldate, per contenere le emissioni di PM10 e gli sprechi.
SONDAGGIO: Preferite una casa forno o frigo? 1
"Seguiranno altre iniziative perché restano responsabili della salute dei cittadini ma oltre ai divieti dovrebbero poter essere propositivi", commenta Flavio Morini, responsabile nazionale territorio e ambiente di Anci. "Serve l'esempio di ridurre la temperatura negli edifici pubblici perché a causa degli impianti di riscaldamento e raffreddamento consumano in media 220 chilowatt calorici a metro quadro quando ne dovrebbero consumare 60, e sono utili l'informazione e le ordinanze".
La differenza però la fanno gli interventi strutturali in chiave di risparmio energetico: "I 18 gradi bastano a raggiungere il benessere termico percepito a 21 gradi - continua Morini - con un impianto a pavimentazione o a parete".
Due giorni fa i pediatri si sono rivolti al sindaco di Milano, Letizia Moratti, per chiedere attenzione per lo smog indoor oltre che per quello del traffico. "I cittadini devono essere sensibilizzati su un uso responsabile del calore: una temperatura giusta, il controllo dell'umidità e il ricambio dell'aria combattono l'accumularsi di polveri e allergeni responsabili di infezioni respiratorie e asma bronchiale in età pediatrica", avverte Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri. Niente di male a abbassare la temperatura: "Meglio vestirsi a strati in casa", suggerisce Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale.
Ma un'indagine di Altroconsumo racconta le cattive abitudini degli italiani: a Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani il 42 per cento usa il riscaldamento oltre i limiti previsti; Milano, Torino e Bologna più inclini a violare il divieto notturno. Così il riscaldamento rappresenta il 78 per cento dell'energia consumata in edifici residenziali, uffici e in quelli commerciali. Se ne abusa soprattutto nei condomini, dove - avverte Stefano Casiraghi, esperto dell'associazione - per il cattivo isolamento e gli impianti inadeguati si è costretti ad alzare la temperatura, ma per ogni grado in più i consumi energetici lievitano dell'8 per cento". (repubblica.it)
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