Ascoli Piceno - I sette grandi olii extravergini d'oliva, frutto dalla straordinaria ricchezza del patrimonio olivicolo piceno, saranno i protagonisti di uno dei pomeriggi più intensi, veri e appassionanti della prossima edizione di "Tenera Ascoli", in programma sabato 27 e domenica 28 novembre.
I "Monovarietali d'autore", con il laboratorio del gusto dedicato, domineranno la scena e con la loro manifestazione mirata, saranno anche una delle principali attrattive dell'evento di valorizzazione dell'oliva tenera ascolana - che fu ideato da Emidio Bachetti, ed è promosso da Slow Food Condotta del Piceno con il sostegno della Fondazione Carisap, della Regione Marche, della Provincia e Comune di Ascoli e dalla Camera di Commercio.
La "sfilata" con analisi sensoriale dei sette grandi olii extravergini del nostro territorio, veri gioielli della natura che pochi possono vantare, sarà ospitata presso la Chiesa di Sant'Andrea, in Corso Mazzini, nel pomeriggio di sabato 27 novembre.
In un'ideale ed emozionante sfida , saranno proposti all'attenzione di appassionati, turisti e residenti, sette tipologie le cui caratteristiche organolettiche sono state identificate attraverso l'analisi statistica degli oli monovarietali pervenuti alla rassegna negli anni 2006-2010.
Si tratta dell'Ascolana tenera, del Piantone di Falerone, del Piantone di Mogliano, del Sargano di Fermo e del Sargano di Ascoli, della Coroncina, della Coratina, del Leccino, del Frantoio e del Pendolino. Insomma, davvero i "campioni " indiscussi della loro categoria, l'eccellenza dell'eccellenza, e per i quali gli esperti di Slow Food , si attendono una "elevata variabilità dei profili , nonché una vasta gamma di attributi sensoriali ad evidenziare le differenze nelle intensità di fruttato di oliva, amaro e piccante e soprattutto una ricchezza degli attributi secondari come erba, carciofo, pomodoro, mandorla fresca, mela, frutti di bosco ed erbe aromatiche." Come mancare ad una laboratorio simile ?
Spiega Nelson Gentili, Fiduciario Slow Food : "Questo evento vuole portare un contributo alla caratterizzazione degli oli monovarietali ottenuti dalle numerose varietà autoctone del territorio Piceno, in cui i caratteri chimici ed organolettici legati al patrimonio genetico vanno ad armonizzarsi con le caratteristiche pedoclimatiche dei terreni nei quali le stesse varietà sono da secoli inserite. L'apprezzamento di tali olii spesso dipende dal gusto del consumatore e dalla possibilità di utilizzarli in abbinamento a questo o quel piatto. Ogni varietà comunque ha le sue peculiarità (negli odori, sapori, composizione acidica e fenolica), assai positive per alcuni aspetti, meno per altri, ma tutte comunque valide nel loro specifico ambiente di coltivazione, nel cui ambito vanno promosse e valorizzate." (ilquotidiano.it)
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