Polveri sottili, Donati: “Nessun braccio di ferro, condivisione con Enti Locali"

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Giovedì, 4 Novembre 2010

 

"Il contenimento delle polvere sottili non è solo un problema di sostenibilità ambientale, ma coinvolge direttamente la salute dei cittadini. I sindaci sono le autorità sanitarie locali e, insieme a loro, stiamo costruendo un percorso condiviso, confidando nel senso di responsabilità di ciascuno". Lo afferma l'assessore regionale all'Ambiente, Sandro Donati, intervenendo sui provvedimenti da adottare per abbattere le PM10, nel rispetto della normativa europea.

"Abbiamo avviato un confronto serrato e costruttivo - prosegue Donati - dove al centro delle questioni c'è la salvaguardia del benessere della popolazione. Non è in atto un braccio di ferro, con vincitori e vinti, ma una discussione, serena e responsabile, che dovrà portare a scelte comuni, senza imposizioni, ma con chiaro il traguardo da raggiungere: la tutela della salute pubblica".

L'Assessore ribadisce dunque con forza che per la Regione resta centrale il metodo della condivisione con le Province e i Comuni interessati, e che si intende operare attraverso lo strumento dell'Accordo di Programma, cui far seguire nel più breve tempo possibile le ordinanze sindacali. "Si può e si deve - afferma Donati - accelerare il percorso politico-amministrativo verso l'Accordo, in un clima di condivisione e di assunzione delle responsabilità".

Fissato per martedì 9 novembre l'incontro nel quale andrebbe definito e sottoscritto il testo finale del pre Accordo di programma: "sarà l'occasione - prosegue l'Assessore - per condividere scelte integrate, sostenibili ed efficaci, anche sulla base della proposta annunciata da Anci Marche, che la Regione attende di conoscere".

L'Assessore dell'Idv lancia un appello ad uno sforzo comune per mettere in atto misure strategiche quali la centralità del trasporto pubblico locale, l'innovazione tecnologica dei motori e delle alimentazioni, il trasferimento del traffico pesante in autostrada, l'efficienza energetica e ambientale degli edifici civili e produttivi.

Interventi necessari che - afferma Donati - "trovano un fortissimo limite nei tagli drammatici che il Governo ha già stabilito sulle finanze pubbliche delle Regioni e degli Enti locali. Lo sforzo non può che essere comune; non c'è spazio per scaricare per intero i costi sul bilancio regionale". (ilquotidiano.it)

PS: La cosa che maggiormente mi rattrista è che è bastato il sentore di una pesante sanzione amministrativa a generare un elevatissimo livello d’allarme mentre le migliaia di persone che ogni anno muoiono a causa degli inquinanti atmosferici non sono stati ritenuti un valido motivo per cercare una soluzione decente ed efficace a questo problema.
Il dato più importante in questo monitoraggio non è la somma dei superamenti ma la concentrazione dei giorni critici in un ristretto periodo dell’anno.
Esempio: abbiamo 34 superamenti nei primi tre mesi dell’anno (quindi siamo ancora al di sotto del limite concesso) e poi ne seguono tre in ottobre per cui si arriva a 37. Secondo voi quando sarebbe più utile attuare eventualmente una limitazione del traffico a marzo o a ottobre?
Non vorrei risultare ripetitivo o auto celebrativo ma per nove mesi, per ben 31 volte, ho raccontato l’incomprensibile “silenzio” della stazione di monitoraggio senza sortire particolari emozioni nei responsabili di questo disservizio. Ora però si rischiano le sanzioni e questo le amministrazioni non se lo possono permettere… mentre le migliaia di morti e le centinaia di migliaia di ammalati si ?
Non mi sto riferendo alla reazione emotiva che il termine “morte” può generare in noi ma sto semplicemente parlando dei costi che il Ministero della Sanità deve sostenere a causa di tutte le patologie ricollegabili all’inquinamento atmosferico nelle nostre città. Quali sono queste patologie? Direttamente o indirettamente TUTTE (Riego Gambini)

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