17% di parchi a terra e 10% di aree marina protette
A volte quel che si teme non succede ed i miracoli politici accadono. All'ultimo minuto e dopo defatiganti trattative, i circa 18.000 partecipanti delle 193 Parti presenti alla decima conferenza della Convention on biological diversity ( Cop 10 Cbd) hanno concluso il summit di Nagoya sulla biodiversità adottando «Le decisioni storiche che permetteranno alla comunità delle nazioni di affrontare la sfida senza precedenti della perdita continua della biodiversità aggravata dai cambiamenti climatici», come si legge nel comunicato finale della Cbd. I governi hanno trovato l'intesa su un insieme di misure che dovrebbero garantire agli ecosistemi del pianeta do continuare a mantenere le basi del benessere umano.
Secondo la Cbd «Questa riunione ha raggiunto i suoi tre obiettivi: l'adozione di un nuovo Piano strategico di dieci anni per guidare gli sforzi internazionali e nazionali per salvare la biodiversità attraverso un'azione accresciuta al fine di raggiungere gli obiettivi della Convention on biological diversity; una strategia di mobilitazione delle risorse che fornisca una strada per il futuro al fine di aumentare in modo sostanziale gli attuali livelli di aiuto pubblico allo sviluppo a sostegno della biodiversità; un nuovo protocollo internazionale sull'Access to and sharing of the benefits, sui vantaggi provenienti dall'utilizzo delle risorse genetiche del pianeta».
Il segretario esecutivo della Cbd, Ahmed Djoghlaf, ha concluso la Cop 10 di Nagoya con una dichiarazione che trasuda soddisfazione: «La storia si ricorderà che è stato qui a Nagoya che una nuova era della vita in armonia è nata e che una nuova alleanza mondiale per proteggere la vita sulla terra è stata stabilità. La storia si ricorderà anche che questo non sarebbe stato possibile senza la leadership e l'impegno straordinario del governo e del popolo del Giappone. Se Kyoto è entrato nella storia come la città che ha visto la nascita dell'accordo sul clima, ci si ricorderà di Nagoya come la città che ha visto nascere l'accordo sulla biodiversità».
Nonostante divisioni e titubanze, il via libera all'accordo è stato di fatto dato dall'high-level segment of the Nagoya Summit al quale hanno partecipato 122 ministri dell'ambiente (compreso quello italiano Stefania Prestigiacomo), 5 Capi di Stato e di governo ed i cui lavori si sono basati anche sul riassunto dalla riunione di alto livello sulla biodiversità tenutasi durante la sessantacinquesima Assemblea generale dell'Onu e che a Nagoya sono stati presentati dal presidente dell'Assemblea generale, Joseph Deiss. L'importanza di una migliore integrazione dell'agenda della biodiversità con quelle dei cambiamenti climatici e del degrado delle terre è stata affrontata in una serie di eventi ed attività organizzate all' Ecosystems Pavilion, dove i capi delle Agenzie e delle organizzazioni internazionali hanno discusso della maniera in cui le tre agende possono essere attuate a sostegno dello sviluppo sostenibile. La Cop 11 della Cbd si terrà nel 2012 un India. Il Protocollo di Nagoya dovrebbe entrare in vigore nel 2012, con un sostegno finanziario di un milione di dollari fornito dal Global environment facility per consentirne la rapida adozione.
Il presidente della Cop 10, il ministro dell'ambiente giapponese Ryu Matsumoto, è raggiante: «La conclusione di questa riunione è il risultato di un duro lavoro, di una volontà di compromesso e di una preoccupazione per il futuro del nostro pianeta. Grazie al risultato considerevole, possiamo cominciare il processo di costruzione di una relazione armoniosa con il nostro mondo, verso il futuro».
Il piano strategico della Cbd, o "Aichi Target", adottato a Nagoya include 20 target principali, divisi in 5 obiettivi strategici che riguardano le cause sottostanti alla perdita di biodiversità, la riduzione delle pressioni sulla biodiversità, la salvaguardia della biodiversità a tutti i livelli, il miglioramento dei benefici forniti dalla biodiversità e il rafforzamento del "capacity-building".
Il comunicato finale della Cbd sottolinea che «Tra gli obiettivi, è importante notare che le Parti: - Si sono accordate a ridurre di almeno la metà o, dove possibile, vicino allo zero il tasso di perdita di habitat naturali, comprese le foreste; - Hanno stabilito un obiettivo del 17% di zone terrestri ed acque interne e del 10% di aree marine e costiere; - Con la conservazione ed il recupero, i governi restaureranno almeno il 15% delle aree degradate; - Faranno uno sforzo straordinario per ridurre le pressioni che affliggono le barriere coralline. Le Parti si sono anche messe d'accordo per un aumento sostanziale del livello di risorse finanziarie a sostegno della messa in opera della Convenzione. L'Aichi Target costituirà il quadro generale sulla biodiversità non solo per le convenzioni relative alla biodiversità ma per l'intero sistema della Nazioni Unite. Le Parti hanno accettato di convertire questo quadro internazionale generale in strategie e piani di azione nazionali per la biodiversità entro due anni. Delle azioni di sostegno saranno anche attuate ai livelli sub-nazionali e locali. Le Parti hanno assunto un piano d'azione su città e biodiversità, adottato dal Nagoya Biodiversity City summit al quale hanno assistito più di 200 sindaci. 122 legislatori di tutto il mondo che hanno partecipato al Globe meeting sui parlamentari e la biodiversità si sono accordati a supportare l'attuazione del nuovo Piano strategico. L'importanza si agire per conservare la biodiversità ha anche ricevuto il sostegno della comunità dei donatori. I rappresentanti di 34 agenzie donatrici bilaterali e multilaterali hanno convenuto di tener conto del Piano nelle loro rispettive priorità di cooperazione allo sviluppo. Il Multi-Year Plan of Action on South-South Cooperation on Biodiversity for Development adottato da 131 membri del Gruppo dei 77 e Cina è stato accolto favorevolmente come importante strumento al servizio della nuova visione. Il finanziamento a sostegno della messa in opera della Convenzione è stato annunciato. Il primo ministro del Giappone, Naoto Kan, ha avanzato la somma di 2 miliardi di dollari americani in finanziamenti e il ministro dell'ambiente del Giappone ha annunciato l'attuazione di un Japan Biodiversity Fund. Delle risorse finanziarie aggiuntive sono state annunciate da Francia, Unione europea e Norvegia. Circa 110 milioni di dollari americani sono stati mobilitati a sostegno dei progetti in virtù dell'iniziativa LifeWeb della Cdb, mirante a migliorare l'agenda delle aree protette. Il sostegno finanziario al Piano strategico sarà fornito in virtù del quadro della strategia di mobilitazione delle risorse. Le Parti lavoreranno per definire, in tempo per l'undicesima riunione della Conferenza della Parti nel 2012, gli obiettivi e i meccanismi attraverso i quali le risorse finanziarie possono essere identificate, versate e destinate. Le Parti hanno adottato il Nagoya Protocol on Access to Genetic Resources and the Fair and Equitable Sharing of Benefits Arising from Their Utilization. L'accordo storico crea un quadro che equilibra l'accesso alle risorse genetiche in funzione di un consenso precedente ed informato in termini mutualmente convenuti con la condivisione giusta ed equa dei vantaggi, tenendo sempre di conto dell'importanza del ruolo delle conoscenze tradizionali. Il Protocollo propone anche la creazione di un meccanismo multilaterale mondiale che opererà nelle zone transfrontaliere dove non è possibile ottenere un consenso preliminare ed informato». (Umberto Mazzantini - greenreport.it)
PS: e pensare che i parchi nazionali e le aree marine protette in Italia non hanno più nemmeno le risorse economiche necessarie per riuscire a sopravvivere ! (Riego Gambini)
|