Le scogliere emerse non risolvono i nostri problemi

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Mercoledì, 31 Marzo 2010

 

San Benedetto del Tronto - “No alle scogliere emerse”. Questo il grido che si leva dagli albergatori che non vedono questo intervento come risolutivo per il problema dell’erosione.

A parlare è Gabriele Di Emidio, presidente dell’Assoalbergatori, il quale da sempre porta avanti una battaglia contro le scogliere che dovrebbero essere alzate nel tratto Nord per proteggere la costa, proprio quella che oggi appare maggiormente erosa.

Dall’altro la Confesercenti e lo stesso dirigente regionale del settore difesa della costa Vincenzo Marzialetti propongono un intervento di irrobustimento delle barriere che possa restituire molti metri di spiaggia.

Diversa l’opinione di Di Emidio il quale spiega: “Sono state controllate le quote dell’acqua tra una scogliera e l’altra ed è emerso che si è creato un varco solo dove queste ultime erano sprofondate. Occorre uno studio su vasca per vedere qual è l’intervento migliore, anche se comporta maggiore tempo. Il problema è che con le scogliere emerse si va a compromettere la qualità dell’acqua e anche il paesaggio, in quanto si andrebbe a formare una sorta di lago dove il mare ristagna. Non vorrei che ci fossero pressioni politiche o quant’altro per far chiudere questi varchi”.

In pratica dopo le mareggiate che questo inverno si sono abbattute sulla costa sambenedettese riducendo notevolmente l’arenile, soprattutto nella zona compresa tra lo chalet Da Andrea fino allo Zodiaco, si sarebbe ridotta soprattutto la quota della sabbia.

Attualmente il litorale presenta quattro chilometri e 200 metri di scogliere emerse e 900 metri di scogliere non emerse.

Sempre sulla qualità dell’acqua Di Emidio pone l’attenzione sul fosso delle Fornaci che costeggia la chiesetta di legno, dove si riversano le acque provenienti da zona Santa Lucia.

“Il problema in questo caso – afferma il presidente dell’Assoalbergatori - è che nel quartiere Santa Lucia non c’è la divisione tra acque bianche e nere, così tutti gli scarichi scendono a valle e arrivano fino al mare, in questo modo rischiamo di dover porre un divieto di balneazione proprio in piena estate dopo qualsiasi acquazzone”. (corriereadriatico.it)

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