Artico: il permafrost sta cedendo

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Martedì, 16 Marzo 2010

 

WASHINGTON, Usa -- Le conseguenze sono ancora tutte da valutare e non si esclude che possano avere effetti drammatici sul cambiamento climatico. Secondo una recente ricerca, enomri quantità di metano starebbero fuggendo nell'atmosfera dal terreno ghiacciato dei fondali dell'Oceano Artico.

Il ritmo di questo processo è confrontabile a quello finora previsto per tutti gli oceani del mondo. In condizioni normali il terreno ghiacciato (permafrost) immagazzina grandi quantità di metano, ma una ricerca pubblicata su Science spiega che il permafrost sta mostrando segni di instabilità, lasciando fuoriuscire metano.

E' quanto risulta da uno studio del Centro Internazionale per la Ricerca Artica. Il riscaldamento progressivo del clima sta sciolgiendo il ghiaccio e liberando il metano rimasto intrappolato nel permafrost. Sebbene l’attenzione degli scienziati si sia finora concentrata sulla maniera di limitare le emissioni di CO2, il metano è un gas in grado di trattenere il calore in modo trenta volte più dell’anidride carbonica.

Le concentrazioni medie di metano nell’atmosfera trovate sull’Artico sono di 1,85 ppm, le più alte da quattrocentomila anni a questa parte. Finora si riteneva che il permafrost, compatto e durissimo, fosse una barriera impermeabile. Ma i dati pubblicati su Science mostrano che ci sono delle falle nei fondali oceanici attraverso le quali il metano fuoriesce.

"Il permafrost sottomarino sta perdendo la sua capacità di essere una protezione impermeabile'', ha detto Shakhova, del Centro internazionale per la ricerca sull'Artico dell'universita' dell'Alaska-Fairbanks. ''La quantità di metano che attualmente viene liberata dalla piattaforma artica della Siberia orientale e' confrontabile a quella che proviene da tutti gli oceani''.

I dati mostrano che l'80 per cento delle acque di profondità e oltre il 50 per cento delle acque di superficie della piattaforma della Siberia orientale sono sature di metano proveniente dal permafrost sottomarino.

La preoccupazione dei ricercatori è che il metano possa contribuire a riscaldare l'atmosfera, innescando un circolo vizioso: il maggiore riscaldamento farebbe aumentare la permeabilita' del permafrost e con essa la fuoriuscita di altro metano. I ricercatori chiedono perciò che i loro risultati siano presi immediatamente in considerazione nei modelli a breve termine relativi al riscaldamento dell'Artico. (scienze.tv)

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