L'impressione è che il governo abbia tastato il terreno con la notizia di un nuovo condono edilizio, visto che tirava brutta aria (anche perché sarebbe difficile fare demagogia contro gli evasori e poi premiare gli evasori-abusivi...), la cosa è stata convertita in una "razionalizzazione catastale" che dovrebbe permettere di regolarizzare eventuali cambiamenti catastali ma solo se dichiarati entro il 31 dicembre di quest'anno. Ma c'è sempre una speranza per proprietari dei beni "nin razionalizzati": se non li denunceranno entro la fine dell'anno incorreranno in una sanzione corrispondente ad un terzo del valore catastale.
L'impressione è che le ruspe già fatte ritirare dal governo dallo sfascio pendulo dell'edilizia campana saranno presto sostituite in tutta Italia dall'allegro rumore diurno e notturno delle betoniere.
Nessuno però parli di condono: si tratterebbe solo delle cosiddette "case fantasma", edifici teoricamente regolari ma "sfuggiti" al catasto. Il sospetto è che a questa già folta moltitudine di "fantasmi" sia facilissimo aggiungere concretissimi abusi edilizi che magari sono in costruzione proprio in queste ore... Controllare i "fantasmi" è infatti molto difficile e nel nostro Paese gli acchiappa-fantasmi hanno dimostrato di essere molto meno efficienti di quelli del film Ghostbusters.
La pensa così anche Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, che commenta il condono edilizio "fantasma" che sarebbe inserito nella manovra, sottoposta oggi pomeriggio al varo del Consiglio dei ministri: «L'accertamento sulle case non censite, come viene ribattezzata la sanatoria delle case costruite o ampliate illegalmente nell'ultima bozza di manovra, è addirittura peggio di un condono edilizio: si tratterebbe, semplicemente, di legittimare tutto l'esistente, senza nessun tipo di vincolo. Un'operazione indecorosa. I condoni, finora, escludevano quantomeno le aree vincolate».
«Ad ogni modo - prosegue Cogliati Dezza - i condoni edilizi sono manovre altamente controproducenti e pericolose perché alimentano l'illegalità e ingrossano le tasche delle ecomafie ben più delle casse dello Stato. Lo hanno dimostrato i fatti: gli ultimi due condoni edilizi hanno portato nelle casse dello Stato il 50% in meno di quanto previsto, a fronte di un danno enorme e di rischi pesanti per la sicurezza dei cittadini in un paese geologicamente fragile come l'Italia. A ogni annuncio di sanatoria è seguito un boom di case abusive: nel 2003 le nuove abitazioni fuorilegge sono state 40mila, con un incremento della produzione abusiva superiore al 41% tra 2003 e 2001, e nel 1994 ne furono costruite addirittura 83mila abitazioni. Un prezzo altissimo per il Paese. Meglio sarebbe ripristinare l'Ici, il cui importo annuale equivaleva a quanto si prevede di ottenere con questo condono».
A quanto pare ci aveva visto bene Vittorio Emiliani su L'Unità di ieri: «Gettito stimabile, 1,5 miliardi, forse qualcosa di più. Ma unicamente se i titolari di questi fabbricati fantasma (sono anche box, capannoni, laboratori, ecc.) decideranno di pagare tutto e subito in termini di Ici, Irpef e tassa rifiuti sin qui evase. Tuttavia questi edifici fantasma è probabile che siano anche abusivi. In tal caso dovrebbero essere affidati alle ruspe. Ecco allora spuntare un nuovo condono. Poderoso, vergognoso, immorale incentivo, in ogni caso, ad altre illegalità edilizie diffuse, ad altre cementificazioni dissennate e criminali. A quel punto lo Stato italiano, accentrato, decentrato, regionale o federale che si voglia, potremo considerarlo inesistente. Cioè, anch'esso, fantasma. Come 2 milioni di fabbricati che, pare incredibile, lo popolano, a sua insaputa». (greenreport.it)
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