Le mareggiate divorano la spiaggia

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Lunedì, 17 Maggio 2010

 

San Benedetto del Tronto - È bastato il maltempo di una giornata, quella di sabato, perché il mare si riprendesse una bella porzione dei sedici mila metri cubi di sabbia trasportata dalla spiaggia libera davanti alla pineta Europa e una manciata di altri siti nelle ultime due settimane al litorale Nord per ripascere in emergenza la ventina di concessioni più colpite dall’erosione marina.

Maltempo atteso, e infatti la sabbia era stata lasciata a mucchi lungo la riva a formare una sorta di cordolo protettivo la cui effettiva efficacia si capirà meglio forse stamattina, quando cominceranno i lavori per stendere la sabbia di riporto.

Ieri mattina il paesaggio era tuttavia desolante tanto che qualche concessionario, esagerando, prevedeva per oggi la giornata di vacanza per le ruspe.

Ancora peggiore la situazione è apparsa nel pomeriggio, quando l’alta marea ha tolto l’illusione che la spiaggia si fosse almeno un po’ allungata con un ripascimento “naturale” del famoso cordolo: ad allungarsi, per ora, è stata solo la battigia dove nemmeno il più ardito (o disperato) degli operatori si sogna di piantare un ombrellone. La vicenda sottolinea una volta di più la fragilità di questo tratto di costa dove le scogliere non sono più una barriera protettiva adeguata, nonostante l’ultimo intervento di rifiorimento risalga appena al 2007.

Anche quelli furono lavori circondati da polemiche, partiti con quattro mesi di ritardo e ritenuti oggi dalla maggior parte degli operatori largamente insufficienti, quando non addirittura controproducenti. Visti i danni fatti dall’erosione negli ultimi due inverni, il sospetto è che un po’ di ragione ce l’abbiano. Allora furono spesi 850 mila euro senza risultati apprezzabili.

Dall’anno scorso i concessionari inseguono un altro intervento alle scogliere, divisi tra la consapevolezza della sua urgenza ed il desiderio di non compromettere l’ultimo tratto di costa sambenedettese dove è ancora possibile stendere lo sguardo senza ostacoli tra la riva e l’orizzonte. Il nuovo episodio nella saga infinita che è diventato il ripascimento del litorale Nord ha reso ancora più grigio un fine settimana turisticamente assai triste: l’ennesimo segnato dal cattivo tempo, nel periodo della stagione quando gli operatori fanno conto esclusivamente sul turismo del weekend, durante il quale il lungomare, a San Benedetto come a Porto d’Ascoli, è stato territorio quasi esclusivo di joggers e cani portati a passeggio. Tra maltempo e calendario (Pasqua alta solo per modo di dire, caduta come è stata nella prima e fredda settimana di aprile, 25 aprile capitato di domenica azzerando le possibilità di un ponte), la nuova stagione turistica sembra insomma partita sotto una stella nemica.

“Ah, finora è un pianto amaro - conferma Raimondo Fiorelli, vicepresidente Fiba - se penso al maggio dell’anno scorso, che fu favoloso, la nostalgia è tremenda. In un periodo così si lavora pochissimo. Durante la settimana non c’è movimento, poi nel weekend piove: tanto vale non aprire per niente”.

E, infatti, sono diversi gli stabilimenti ancora chiusi addirittura dalle recinzioni invernali: “Normale, la temperatura del resto non è calda, non c’è nemmeno il piacere di fare una passeggiata – nota Fiorelli – per chi non ha una struttura chiusa, fa ancora freddo. Speriamo in un giugno bellissimo, a differenza dell’anno scorso quando fu invece abbastanza brutto”.

Se il bel tempo è bramato lungo tutta la Riviera, nessuno ne ha più bisogno del primo tratto del lungomare sambenedettese: il ripascimento di quel che è rimasto della sabbia riportata dovrebbe concludersi a fine settimana e se splenderà il sole forse sembrerà anche sufficiente.

(Alex Licciardello - corriereadriatico.it)

PS: come volevasi dimostrare. Ed ora chi risponderà per questa assurda situazione? Accusiamo il Mare di omicidio premeditato o forse sarebbe più opportuno accusare coloro che hanno reso possibile il riuscito-suicidio ?

Ma cari cittadini, niente paura: per fortuna ci saranno sempre altre spiagge libere da rapinare e altri denari pubblici da gettare... in mare.(RG)

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