E non vi sono solo le polveri sottili! Infatti, ci sono anche le ultrasottili, di cui ancora poco si parla. Credo sia tempo di cominciare ad affrontare seriamente questo problema e affinché ciò avvenga è necessario che ogni cittadino ne comprenda l'importanza e quindi faccia sentire la propria voce...e più sono le voci e più è probabile che ricevano ascolto dalle amministrazioni, poiché se attendiamo che la politica cambi modalità spontaneamente siamo degli illusi: deve cambiare prima la "domanda" da parte di noi cittadini.Dobbiamo innanzitutto cominciare a essere più attenti alla realtà che ci circonda, anche alla nostra realtà cittadina: solo così potremo chiedere il rispetto dei nostri diritti e contemporaneamente rammentare i nostri doveri di cittadini e prima ancora di uomini. Quando parliamo di polveri sottili e ultrasottili non dobbiamo pensare soltanto all'inquinamento e quindi al danno che provocano all'ambiente, ma anche al pericolo "invisibile",ma molto penetrante nei confronti della nostra salute che è nostra e non delle amministrazioni, dei ministeri o della politica in generale. Impariamo a essere attenti osservatori e a non delegare sempre in modo troppo spesso rassegnato. Per proteggere la salute dobbiamo essere educati a farlo e l'educazione richiede conoscenza del tema di cui si parla, come pure di ciò che accade attorno a noi. E'quindi un nostro diritto, un diritto da reclamare a gran voce, conoscere ciò che accade nelle nostre città, che sono divenute luoghi tavolta pericolosi sotto molto punti di vista.Ma vi è un pericolo che invece è sempre presente: l'aria che respiriamo! Possiamo scegliere di non frequentare luoghi a rischio delle nostre città per evitare incontri spiacevoli, ma non possiamo smettere di respirare per evitare di avvelenarci...oltretutto, queste "maleintenzionate" sono invisibili. Le polveri sottili a cui ho fatto riferimento hanno un diametro inferiore a 2,5 micrometri e proporio la loro dimensione le rende molto pericolose. Le polveri sottili denominate PM10 penetrano nell'albero respiratorio e nelle prime vie aeree;le PM2,5 nei bronchi e negli alveoli; le PM1 sino alle PM0,1(le ultrasottili) direttamente nel sangue e dal sangue vengono veicolate all'interno del nucleo cellulare e questo ci fa comprendere quale minaccia rappresentino. Le polveri sottili e ultrasottili sono dannose e pericolose per gli adulti, ma lo sono molto di più per i bambini i cui polmoni sono i migliori filtri per le tali polveri. I bambini sono i più colpiti perché ventilano due volte più degli adulti, perché sono soggetti a una maggiore esposizione per unità di massa coroporea, perché hanno un periodo di vita più lungo dinanzi a loro e possono più facilmente sviluppare malattie croniche come leucemie per esposizione al benzene;inoltre, la bassa statura fa' sì che inalino sostanze tossiche presenti nella polvere o negli strati d'aria prossimi al suolo. Le polveri ultrasottili che sono il frutto della combustione delle industrie, dei termovalorizzatori, degli inceneritori in genere, dei veicoli, provocano nei bambini e negli adulti danni irreversibili, perché non esistono barriere in grado di bloccarle: penetrano direttamente nel sangue e in un'ora circa hanno già infiltrato organi linfatici, reni, fegato, cervello; sono in grado di superare la membrana cellulare e di entrare direttamente nel nucleo cellulare. Non essendo spesso biodegradabili, rimangono per sempre nell'organo in cui si depositano e provocano processi che possono evolvere in gravi patologie degenerative. Uno studio di qualche anno fa, effettuato dal Centro Europeo Ambiente e Salute di Roma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, dimostra che un significativo numero di decessi, ricoveri ospedalieri e disturbi respiratori, soprattutto nei bambini, sono attribuibili all'inquinamento atmosferico da polveri sottili. Un altro studio dell'American Thoracic Society dimostra che le polveri sottili e ultrasottili possono comportare una diminuzione della speranza di vita con manifestazioni che possono essere acute: crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori e ischemici, infezioni dell'albero respiratorio, morte oppure effetti cronici come bronchite cronica, tosse, insufficienza respiratoria e tumore polmonare. Ma gli studi che oramai sono molteplici paiono non avere veramente effetto non solo sulla politica e ne è una prova il monito che Bruxelles ha inviato all'Italia, ma anche su noi cittadini. Reclamiamo il diritto alla salute, il diritto di sapere cosa accada e contemporaneamente il dovere di essere attenti e consapevoli. Inoltre,considerazione non trascurabile, vista l'attuale situazione dell'economia mondiale: se ci ammaliamo di meno, costiamo pure di meno a questa società che sta mostrando non poche difficoltà.
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Veronica F. - Giovedì 6 Maggio 2010 alle 7:51
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