Marea nera: Enzo Maiorca, Mediterraneo gia' a rischio

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Lunedì, 3 Maggio 2010

 

ROMA - Non c'e' bisogno di andare nel Golfo del Messico per vedere i danni da petrolio. Accade anche nel nostro mare e senza incidenti. ''Capita di vedere, certe volte, cernie con le ragnatele di catrame nelle branchie oppure aragoste nere perche' hanno elaborato il catrame nella chitina del guscio. Oppure mi viene in mente un branco di saraghi che ho scoperto in una grotta nel mare a nord di Siracusa. Erano saraghi ciechi, accecati da tutto cio' che in mare e' stato riversato dalle industrie vicine''. A parlare e' Enzo Maiorca, siracusano, classe 1931, campione di apnea e grande conoscitore del mare, a proposito delle ipotesi di trivellazioni dei nostri mari e della marea nera che ha colpito il Golfo del Messico in seguito all'esplosione e all' affondamento della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. ''Con la scusa che il petrolio e' in esaurimento cercheranno di trivellare pozzi dappertutto fregandosene del mare, che non interessa a nessuno gia' da molto, ma e' chiaro - ha sottolineato Maiorca - che il Golfo del Messico e' un avvertimento per tutti perche' stanno capitando determinati eventi che sicuramente avranno influenza anche nel Mediterraneo per quanto possa essere lontano''. Il mare, ha aggiunto, ''non conosce confini. Il disastro e' nel Golfo del Messico ma prima o poi riguardera' anche noi. Cio' che capita la', delfini che muoiono, gabbiani impeciati, prima o poi si riversera' anche da noi. L'uomo e' diventato talmente potente da dimenticare di essere intelligente e non si vuole ricordare che il mare barriere non ne conosce''. ''Ci stiamo scalmanando - ha proseguito Maiorca - a pensare al petrolio come fonte di energia futura e invece e' una fonte presente, io direi, perche' il petrolio e' in esaurimento. Vogliono ricorrere daccapo alle centrali nucleari che, peraltro, il popolo, per referendum, ha messo da parte e non le vuole. Fregandosene altamente della volonta' del popolo, in Italia si pensa al nucleare. E' scoraggiante veramente, con tutte le fonti alternative che abbiamo, due almeno sicure per noi, sole e vento''. E conclude Maiorca: ''Credo alla forza della natura che fortunatamente l'uomo non e' riuscito ancora ad imbrigliare''. (ANSA)

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