Troppe le tragedie del mare

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Sabato, 31 Luglio 2010

 

San Benedetto del Tronto - La settima morte per annegamento in Riviera ha creato un ulteriore allarme in una stagione che sta rivelando più che mai tragica. Tanti, troppi i decessi avvenuti in poco più di quattro settimane tra San Benedetto e Grottammare. Il tutto proprio nella stagione in cui Comune e forze dell’ordine hanno parlato di un ulteriore giro di vite per quanto riguarda la sicurezza in mare, di decaloghi e postazioni, l’ultima quella dei vigili del fuoco, per garantire un’estate tranquilla.

Ma la morte di Enrico Pompei, giovedì mattina, è stata la settima, l’ultima di una lunga serie iniziata venti giorni prima, l’8 luglio con la prima vittima dell’estate. Da lì in poi è successo di tutto. Nei due giorni successivi a perdere la vita in acqua sono stati altrettanti ragazzi, un cinese di 16 anni e un ascolano di 21. Poi Nerina Merlini, pochissimi giorni dopo e ancora, un 84enne turista milanese morto a Grottammare il 19 luglio. Fino ad arrivare alla morte di Pompei. C’è intanto chi comincia a polemizzare sull’efficacia dell’assistenza in spiaggia e sul servizio di salvataggio anche se, va detto, nella maggior parte dei casi, si è trattato di malori, situazioni per le quali i bagnini davvero poco possono fare.

A detta di molti, in una spiaggia come quella della Riviera, che in estate si trasforma in una vera e propria metropoli, occorrerebbe affiancare al servizio di salvataggio anche delle postazioni per il personale sanitario che invece continua ad arrivare sempre, dopo i passaggi per i centralini, a bordo delle autoambulanze provenienti dall’ospedale.

Il mese più caldo nel frattempo è passato e non c’è ancora traccia, nelle concessioni balneari, del vademecum sulla sicurezza in mare annunciato, nelle scorse settimane, da Comune e Capitaneria.

In tutto questo c’è anche chi sostiene che occorrerebbe aumentare la presenza dei bagnini in spiaggia anche se il presidente della cooperativa di salvataggio Buttafoco, rinnovando l’invito a tutti i bagnanti ad un maggiore senso di responsabilità nell’ approccio con l’acqua, precisa: “Tra San Benedetto e Cupra c’è un bagnino ogni 140 metri, il che significa che stiamo parlando del tratto di spiaggia più sorvegliato dell’intero litorale adriatico, da Venezia fino alla Puglia. Ci sono situazioni, però, per le quali i bagnini o gli stessi sanitari, poco o nulla possono fare”.

La salma di Enrico Pompei, dopo gli esami di rito, nel pomeriggio di ieri è stata riconsegnata ai familiari che hanno disposto il rito funebre per oggi pomeriggio alle 16. 30 nella chiesa di San Giuseppe. (Emidio Lattanzi - corriereadriatico.it)

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