San Benedetto del Tronto – Tutto è pronto per l'attesissima Notte Bianca sambenedettese in programma nella notte tra sabato 31 luglio e domenica 1 agosto, il count down in città è già partito. Mentre la quasi totalità della città inizia a prepararsi per un evento che farà arrivare in Riviera turisti da tutta Italia e anche dall'estero, c'è anche chi mette le mani avanti e bolla la manifestazione come dannosa e inutile.
E' il caso del Comitato “Abbassiamo il volume” che con un comunicato si scaglia contro la notte che "stravolge i ritmi naturali della natura", affermando che i propri membri hanno già provveduto ad allertare la Questura e il Prefetto al fine di intervenire con misure di controllo.
Questo il testo della nota:
In merito alla Notte Bianca in programma a S.Benedetto del tronto il 31 luglio, ancora una volta si assisterà ad un evento che procurerà disagio, stress, inquinamento acustico e atmosferico, limitazioni della libertà di circolare, per i residenti del centro cittadino, costretti a fuggire dalle loro abitazioni per non essere aggrediti da decibel insostenibili emessi senza controllo fino all’alba. La Notte Bianca è un evento che stravolge i ritmi naturali della natura, costringendo i residenti ad alterare i ritmi di sonno e veglia, un segno tangibile dello scadere dei costumi e dell’intrattenimento che ha solo scopi commerciali di massa. Eppure, da qualche anno a questa parte, viene proposta come evento dell’anno, appuntamento fisso, con tanto di patrocinio dell’amministrazione comunale, malgrado le proteste dei cittadini e turisti, disturbati dal frastuono della musica che si diffonde per tutta la città, malgrado un piano di zonizzazione acustica (redatto dallo stesso comune) preveda il divieto di svolgere musica anche in deroga, vicino alle civili abitazioni. Non si tiene conto nemmeno del dettato costituzionale, che tutela la salute dei cittadini ed è notorio che il disturbo causato dalla musica spacca timpani fino all’alba ,impedisce il sonno, determina stress psico fisico con conseguente pressione, ritmo cardiaco, tensione muscolare e livelli ormonali turbati.
A farne le spese sono i residenti: le abitazioni diventano invivibili, tanto che molti sono costretti ad allontanarsi. Vorremmo invitare il sindaco e gli amministratori nelle nostre case, così finalmente sapranno cosa significa stare con 40° gradi con le finestre chiuse per non essere investiti dalla violenza dei decibel sparati da casse acustiche e senza alcun controllo e monitoraggio. Sapranno finalmente cosa significa per malati e persone che non possono scappare dalla violenza dei decibel, soffrire in case che diventano prigioni e camere di tortura fino all’alba (i decibel amplificati d’altra parte erano usati come strumenti di tortura per i prigionieri di guerra). Tutto ciò è contrario alla legge, ma viene legittimato in nome del divertimento dalle stesse istituzioni che rilasciano autorizzazioni e permessi in deroga.Le stesse istituzioni che dovrebbero educare la cittadinanza a ben altri valori, che non siano quelli degli eccessi e del consumismo e soprattutto al rispetto per il riposo e le abitazioni altrui. Come cittadini ci sentiamo offesi nei nostri diritti, mentre le nostre proteste trovano solo muri di gomma, e mancate risposte. Questa politica non giova nemmeno al turismo: poiché la prima cosa che si cerca, quando si va in vacanza, è la tranquillità e non certo il frastuono di giorno e di notte. Per tutto questo il Comitato “Abbassiamo il volume” ha chiesto al Questore di Ascoli Piceno e al Prefetto d’intervenire con misure di controllo e restrittive. Dato che queste feste siamo costretti a pagarle con le tasse , almeno che si tenga conto del dissenso dei residenti, cittadini ormai di una terra di nessuno, senza stato, nè legge, né diritti. (ilsegnale.it)
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