Scogliere come squali assassini

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Lunedì, 19 Luglio 2010

 

Grottammare - Sulla Riviera delle Palme, in acqua, è facile morire. Anzi facilissimo.

Una volta non era così. E se una recente statistica afferma che una persona su due non sa notare, una volta erano molto meno.

Ma il mare era amico. Non essendoci scogliere, c’erano, parallele alla riva, almeno tre “secche” naturali, dove più o meno si toccava. Si passava facilmente da una secca all’altra, 20-30 metri che si coprivano con poche bracciate.

E poi: non essendoci scogliere, c’erano i pattìni. Invece di prendere l’aperitivo in spiaggia e stordirci di musica come idioti, prendevamo tutti il pattìno, almeno un’ora, poche centinaia di lire. Sicchè tra San Benedetto e Porto d’Ascoli c’erano sempre almeno 100 pattìni in acqua (due-trecento persone). Più i surf (che per qualche anno furono perfino troppi). Più “derive” e barchette, e ci sapevamo andare senza intrupparci in centri nautici o club come all’asilo. Più, magari buffi, “gonfiabili” d’ogni tipo.

E poi c’era il bagnino. Uno per stabilimento (stabilimento, non “chalet”). Un tipo tosto, occhi da falco, autorevole e basta.

Allora, se uno si sentiva male se la cavava facile perché aveva sempre gente vicino.

I “salvataggi” nemmeno facevano notizia, erano normali, spontanei, amichevoli, non come oggi che si va a caccia di “eroi”da sbattere in prima pagina. Non c’erano apparati di sicurezza perché non servivano, e sicuramente c’era più gente a farsi il bagno che oggi. Oggi pochi fanno il bagno.

Ma chi ha ordinato quel chilometrico articolo apparso ieri dappertutto (meno che sui muri della città e sui camion della pubblicità), dove si incensa, si elenca, si applaude, si glorifica i salvatori con nome e cognome? Qualcuno ha la coscienza sporca?

Puntuale, stamattina è morto un altro bagnante, a Grottammare.

Non è questione di orari, di personale, di mezzi, di soldi... Sono state le scogliere a stravolgere il mare, diventando contemporaneamente assassine, come squali.

Oltre alle ripercussioni su fauna marina e ambiente – non è qui il caso di parlarne – le scogliere hanno cancellato le secche e creato barriere quasi insormontabili per rientrare a riva (bisogna cercare i varchi!). Provocano insidiosi improvvisi vortici e mulinelli dando la falsa sensazione di sicurezza sulla torbida laguna costiera. E hanno fatto sparire la piccola nautica da diporto - pattìni, surf, derive e barchette varie - che erano automatiche àncore di salvezza.

Perciò, chi ha ideato, progettato, realizzato, consentito le scogliere, dovrebbe essere accusato di omicidio preterintenzionale. Quando le rialzeranno sarà ancora peggio. L’erosione va combattuta con altri sistemi, ma non si può pretendere di vincerla del tutto.

Se per far soldi a riva si accetta di far morti in acqua, almeno lo si dica, invece di stracciarsi ipocritamente le vesti e invocare rimedi che non ci sono. Ci sono solo colpevoli.

Altro che divieti di balneazione. Mettete cartelli : QUI SI MUORE. (Pier Giorgio Camaioni)

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