Ormai non ci sono più dubbi: stiamo vivendo mesi che rimarranno negli annali della climatologia. Il mese di giugno appena trascorso è risultato il più caldo da quando si rilevano dati delle temperature a terra e in mare. Ma non solo, il 2010 ha segnato anche il record per il trimestre appena trascorso (aprile-giugno) e risulta essere anche il più caldo di sempre per quel che riguarda il primo semestre.
Insomma se all'inizio dell'anno a qualcuno, in Italia, sembrava che le cose stessero andando in modo diverso, ora si ha la conferma che la situazione, con poche eccezioni, è quella di un anno davvero caldo, Penisola compresa. I dati sono appena stati pubblicato dal National Climatic Data Center del NOAA che li raccoglie dal 1880 senza interruzione.
I dati colti sia sulla terraferma che in mare dicono che la temperatura media del mese di giugno del 2010 è stata di 16,2°C, ossia 0,68° sopra la media del ventesimo secolo, che risulta essere di 15,5°C. Ma colpisce notevolmente il fatto che la temperatura media sulla terraferma sia stata di ben 1,07°C sopra le medesime medie. Particolarmente calde sono state le aree del Perù, del centro e dell'est degli Stati Uniti e dell'Asia. Solo la Scandinavia, il sud della Cina e il nordovest degli Usa hanno visto temperature leggermente inferiori alle medie.
Se in questo mondo accaldato c'è un elemento di sollievo è il fatto che le temperature delle acque oceaniche pur essendo di 0,54°C sopra le medie, non hanno raggiunto il record assoluto. Un dato di speranza perché le temperature non aumentino ulteriormente, in quanto è negli oceani che si trattiene la maggior parte del calore terrestre che poi si riversa sulla terraferma in autunno e in inverno. La spiegazione del fatto che soprattutto l'Oceano Pacifico non sia una fornace è legata alla fine dell'evento di El Nino e all'inizio de La Nina, che solitamente porta ad un raffreddamento di quelle acqua. "L'Oceano Pacifico equatoriale potrebbe rimanere più freddo del normale per tutta l'estate e anche oltre e questo perché il livello del mare è già di 10 cm sotto il normale, una situazione che crea un deficit di calore trattenuto nella parte superficiale dell'oceano", ha spiegato Bill Patzer, oceanografo e climatologo del JPL della Nasa.
In ogni caso i dati fin qui raccolti dicono che il 2010 sta segnando il record per le temperature non solo per il mese di giugno, ma anche per il trimestre appena trascorso (con 0,70°C sopra la media) e per l'intero semestre gennaio-giugno (con 0,68°C sopra la media).
Tutto ciò ha portato una notevole riduzione anche dei ghiacci artici che ora sono del 10,6% sotto la media valutata per il periodo 1979-2000. Buone notizie invece, giungono dall'Antartide, dove invece, i ghiacci invernali sono dell'8,3% sopra la media per lo stesso periodo.
Dal Noaa fanno sapere che il 2010, come era stato previsto fin dall'inizio dell'anno, potrebbe risultare il più caldo dal 1880 ad oggi, superando anche i famigerati 1998 e 2003. (repubblica.it)
|