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Negli ultimi dieci anni, il consumo di farmaci in Italia è aumentato addirittura del 60%, con un tasso di crescita annuo pari al 5%. È quanto emerge dal decimo rapporto OsMed (Osservatorio nazionale sull'impiego dei farmaci), curato dall'Agenzia Italiana del Farmaco e dall'Istituto Superiore di Sanità, e presentato ieri a Roma.
In particolare, si legge nel rapporto, ogni italiano ha speso nel 2009 circa 420 euro per comprare farmaci, con un aumento rispetto al 2008 di circa 10 euro, (+2,5%). Insomma, siamo praticamente farmaco-dipendenti.
L'OsMed precisa però che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'aumento incontrollato nell'uso dei farmaci non è riconducibile esclusivamente al progressivo invecchiamento della popolazione. Le ragioni dipendono infatti da molti altri fattori, compresi quelli culturali.
Tra i medicinali più consumati, come negli anni precedenti, ci sono quelli legati al sistema cardiovascolare, per quanto riguarda l'acquisto in farmacia (sia pubblica che privata), mentre in ambito ospedaliero, quelli più consumati sono gli oncologici. Queste due classi da sole rappresentano circa un terzo della spesa complessiva.
Altre categorie di rilievo in termini di spesa sono: i farmaci gastrointestinali, quelli del sistema nervoso centrale, e gli antineoplastici. Questi ultimi sono erogati sostanzialmente per intero (98,8% della spesa) a carico del Sistema Sanitario Nazionale, prevalentemente attraverso le strutture pubbliche.
Seguono poi i farmaci dermatologici, quelli del sistema genito-urinario ed ormoni sessuali, e i farmaci dell'apparato muscolo-scheletrico, che sono invece le categorie maggiormente a carico dei cittadini.
Sono senza dubbio le donne, le più accanite nel far ricorso ai medicinali. I maggiori livelli di consumo, in questo target di utenza, riguardano i farmaci del sistema nervoso centrale e specificatamente degli antidepressivi, i farmaci del sangue e i farmaci del sistema muscolo-scheletrico.
La mole economica complessiva prodotta ogni anno dai medicinali si aggira attorno ai 25 miliardi di euro, il 75% dei quali è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. (Matilde Geraci)
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