Il super-salmone a tavola. Usa, arriva il pesce Ogm

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Lunedì, 28 Giugno 2010

 

NEW YORK - Avete mai provato il salmone geneticamente modificato? Dal prossimo autunno la prospettiva da fantascienza potrebbe essere realtà. Dopo uno studio lungo almeno dieci anni la decisione sta per essere presa dalla Food and Drug Administration che decide quello che può finire sulla tavola degli americani. E così il FrankFish - come lo chiamano gli oppositori - o il primo prodotto commerciabile della Blue Revolution - sulla falsariga della Rivoluzione Verde che ha ormai conquistato cereali & C - potrà finire nel nostro piatto. Ma è sicuro? E che conseguenze porta per l'ambiente?

Il supersalmone cresce tre volte più velocemente di quello naturale: invece di tre anni ci mette 16 mesi per arrivare al peso forma. La compagnia che vuole brevettarlo - l'AquaBounty Technologies di Waltham, Massachusetts, quotata alla Borsa di Londra - assicura che la crescita si ferma lì e non arriva a proporzioni spaventose e immaginifiche. Il vantaggio sarebbe dunque la disponibilità maggiore del prodotto - con le conseguenze per i mercati. Per il resto, dice al New York Times il manager Ron L. Stotish, sapore, colore, minerali, vitamine, acidità e proteine sono identiche a quelle del salmone che vorrebbe sostituire: quello atlantico.

Ma come si ottiene il miracolo? Aggiungendo il gene della crescita dell'Ocean Pout, nome scientifico Zoarces Americanus, una sorta di "Pescegatto dell'Oceano" le cui proteine hanno una grande resistenza al gelo - per la cronaca, vengono utilizzate da qualche anno per modificare naturalmente, senza additivi chimici, il lievito che l'Unilever (la multinazionale che controlla l'Algida) utilizza per produrre i gelati venduti negli Usa.

Dice ora l'AquaBounty che la Fda avrebbe già dato l'ok a 5 dei 7 punti richiesti per commercializzare il superpesce. Ma da quando le sperimentazioni cominciarono in Canada, alla fine degli anni 90, gli ecologisti guardano con sospetto al FrankFish. Che cosa succede se il trans-salmone si accoppia a quello naturale? Il produttore sostiene che verranno ottenuti solo salmoni femmine e sterili. E ricorda che il salmone atlantico attualmente in vendita è già prodotto in cattività. Il supersalmone potrà nuotare solo in vasca: l'immensità dell'Oceano gli sarà preclusa. Sicuro?

Non è solo una suggestione da fantascenario. Uno studio di qualche anno fa della Purdue University, Indiana, provò a simulare al computer la fuga di 60 transfish in un ambiente naturale in cui guazzano - mettiamo - 60mila pesci: beh, nel giro di 40 generazioni i technopesci distruggerebbero i loro cugini naturali.

L'ultimo problema che la Fda dovrà superare è quello dell'etichettatura. Anni fa l'amministrazione decise che non è obbligatorio indicare se un cibo è prodotto con cereali geneticamente modificati a meno che non differiscono le proprietà nutrizionali. Così anche il pesce di nome Frankenstein potrebbe finire nel piatto senza nessuna indicazione supplementare. Buon appetito... (repubblica.it)

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