Sta funzionando tutto all’incontrario. Non c’è stato bisogno di furto di nave, né di sciopero della fame per far “fuggire” i sassi di Tesì di Grottammare verso l’improbabile “Terra Promessa” di Portonovo di Ancona. Né di un regista del calibro di Preminger (potremmo individuare però almeno otto aiuto registi nostrani, tra politici e tecnici), né di una colonna sonora da oscar come accompagno (nemmeno del reggae californiano di Bob Marley). Quanto a celebrati attori come Paul Newman, invece, ci siamo andati vicino: pare che in questi giorni vagoli (in incognito) da queste parti l’infinito Dustin Hoffman, ma pare più per intascare la milionaria parcella per le sue molli comparsate, che per girare ruoli da protagonista in pseudo-film drammatici…
Però la nave c’è e la si vede. In attesa di fare il suo sporco lavoro di trasporto dei nostri sassi biondi di Tesì, se ne sta in sicurezza al largo come una nave fantasma. Aspetta che si plachi la mareggiata, che è già finita.
Sul luogo del delitto (l’improvvisato promontorio di sassi migratori immediatamente a sud di Tesì) c’è fermento di mezzi, certe operazioni vanno fatte in fretta. Ma senza nascondersi, anzi, sventolano garrule diverse bandiere: l’immancabile Bandiera Blu 2010, la neonata Bandiera Verde “Echo-School”, qualche Bandiera Arancione dell’entroterra (che non c’entrerebbe niente), e soprattutto la squillante Bandiera di Rifondazione Comunista.
Insomma i nostri sassi di Tesì ormai possiamo salutarli, sindacomerli tira dritto. Alla faccia del chiacchierato Comitato Tutela Costa Picena e di pochi irriducibili. Su questa dolorosa faccenda, come su tante altre, passione e rabbia popolare (quasi) zero. Nella “città della partecipazione” non c’è partecipazione. Solo torpido sonno. Il potente di turno, pure con estrema superficialità, fa quello che gli pare.
Dopo quest’imbarcata di sassi, ci sarà solo da aspettare l’”EXODUS 2”: quando si deciderà di organizzare l’esodo forzato dei punteruoli rossi delle palme verso una ancora ignota destinazione. E poi l’”EXODUS 3”, per far emigrare i concessionari degli chalet verso altri lidi senza mareggiate. Quelli però saranno incazzati. (Pier Giorgio Camaioni) |