Erosione, Comune: Dal 2006 spesi più di due milioni

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Giovedì, 24 Giugno 2010

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Mercoledì il sindaco Gaspari ha firmato una richiesta alla Regione Marche di progettare e realizzare interventi a difesa della costa, specie nel tratto di mare in corrispondenza alle prime venticinque concessioni balneari a nord.

Alla Regione Marche è stato chiesto di trasformare tutte le scogliere soffolte in scogliere emerse, e di realizzarne una supplementare nel tratto in prossimità dell’Albula, compatibilmente con la scogliera perpendicolare rispetto alla spiaggia – il cosiddetto “pennello” – che fa invece parte della progettata riqualificazione della foce del torrente. La richiesta alla Regione è stata concertata con l’assessore alle Politiche del mare Settimio Capriotti e con l’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati.

«Dal 2006 ad oggi abbiamo già speso più di due milioni di euro per la difesa della spiaggia», afferma il sindaco Gaspari, che spiega: «Il 25% di questa somma è stata sborsata dal Comune, il resto dalla Regione Marche. Per il prossimo intervento si stima un fabbisogno pari a un ulteriore milione e mezzo di euro. Alla Regione chiediamo di accettare la nostra richiesta. Ma non dobbiamo dimenticare quello che dicono i tecnici, ovvero che nessun intervento sulle scogliere ci dà la certezza a priori di una efficace difesa della costa. Il successo degli interventi può essere verificato solo a posteriori, nel corso di più anni. E che non siano solo parole può essere facilmente verificato andando in treno da Pesaro a San Benedetto e guardando lo stato di tutta la costa marchigiana, erosa anche nei punti in cui le scogliere sono presenti e ben visibili. Quanto già fatto a San Benedetto ha impedito danni ben più gravi. A Porto d’Ascoli, invece, il riallineamento delle scogliere e il resto degli interventi effettuati hanno permesso di incrementare l’ampiezza della spiaggia di oltre 30 metri». (sambenedettoggi.it)

PS: il problema non sono le risorse, ma la gestione delle risorse in base a ciò che si è compreso attraverso l’esperienza e l’osservazione. Tutto ciò non è avvenuto, non è ancora avvenuto. Abbiamo goduto dei vari generosi regali che arrivavano dai politici e amministratori di turno, ma questo “ben di Dio” ci ha reso tutti più stupidi e sempre più presuntuosi. In un tempo ormai lontano ci si rivolgeva ai Lari con umiltà e rispetto perché vi era la consapevolezza che ogni espressione delle forze e delle energie della Natura erano al di sopra del nostro controllo e spesso della nostra stessa comprensione. Si ringraziava, si era riconoscenti per ciò che si riceveva, mentre ora il verbi imperativi sono: chiedere e pretendere.

Per quel che ora ci riguarda non mi sto riferendo alla mancanza di una più moderna religiosità, ma all’assoluta mancanza di riconoscenza per ciò che ormai riteniamo un diritto acquisito per usucapione. Personalmente ritengo ciò un grave errore perché magicamente ci ha fatto dimenticare le leggi fondamentali che regolano i sistemi dinamici naturali e nel caso in cui non le avessimo ancora completamente dimenticate in noi subentra uno strano senso di superficialità e mancanza di “sincerità” che ci permette di giustificare anche le azioni più illogiche e per questo fortemente pericolose. Potremmo spendere altri cento milioni, costruire barriere e scogliere alte, lunghe e profonde, ma ciò non fermerà il devastante processo degenerativo che avanza, inesorabilmente. E’ tempo di riflettere e di tornare ad essere sinceri e onesti … perlomeno con noi stessi! (RG)

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