Più del global warming poté la crisi e, proprio alla vigilia della Giornata mondiale dell'Ambiente, si scopre che sono svaniti i fondi italiani per il clima (fonte Sole24Ore) e pure quelli per ospitare due riunioni supplementari in vista del vertice di Cancun, annuncio fatto stamani da Yvo de Boer, il capo uscente della Convenzione quadro dell'Onu. Davvero un brutto clima, in tutti i sensi.
Purtroppo siamo stati buoni profeti quanto più volte abbiamo sottolineato che la crisi poteva essere contemporaneamente una grande opportunità, oppure una mazzata sui negoziati per il clima e in generale sulla sostenibilità ambientale e sociale. Quando cominciano a scarseggiare le risorse, l'economia ecologica torna nel novero delle mere "questioni ambientali", roba da tagliare insomma in attesa del ritorno delle vacche grasse. Che le vacche grasse non torneranno più, pare non interessare nessuno, come del fatto che non torneranno proprio perché ha fallito il modello di sviluppo che credeva potesse per sempre averle belle pasciute all'infinito.
Obama era la speranza che qualcosa potesse davvero cambiare, visto che nei suoi discorsi elettorali poneva questo come orizzonte, non solo la green economy. Ma un po' per colpa sua, un po' per una serie di sfortunati eventi, oggi il presidente che doveva cambiare il mondo è sommerso di problemi che hanno preso il posto del clima ma non solo nelle priorità del governo. Staremo a vedere cosa succederà di qui a Cancun, ma ora come ora credere che in Messico sarà meglio che a Copenhagen è fantascienza. Tanto che i più ottimisti rimandano tutto al 2011 in Sudafrica. In questo clima diventa anche difficile capire di cosa discuterà l'altro grande appuntamento ambientale planetario, la Conferenza internazionale sulla biodiversità di Nagoya, in Giappone, che dovrebbe mettere fine e riparo ad un fallimento già avvenuto: la in capacità di frenare l'estinzione delle specie entro il 2010. Se non ci sono i soldi per salvare l'uomo e l'economia dai cambiamenti climatici, figuriamoci se si troveranno per piante e animali.
E così francamente, non ce ne voglia il ministero dell'ambiente, diventa difficile guardare con ammirazione le iniziative che anche in Italia si terranno appunto per il 5 giugno. L'evento dell'Onu, attraverso il quale le Nazioni unite appunto sensibilizzano l'opinione pubblica sulle "questioni ambientali", vedrà in scena il Ministro Stefania Prestigiacomo e il Ministro Mariastella Gelmini che illustreranno le iniziative messe in campo dai due ministeri in materia di educazione ambientale, avviate nel luglio del 2009 con la firma della Carta d'intenti su "Scuola, ambiente e legalità".
Tra queste, si legge nel comunicato, due concorsi - "Le cose cambiano se..." e "Scuola, ambiente e legalità" -, che hanno visto una partecipazione massiccia degli studenti di tutta Italia, i cui vincitori saranno premiati, un bando di un milione di euro rivolto alle scuole per realizzare progetti di educazione ambientale, e l'iniziativa "La scuola adotta un parco".
«La scuola forma i cittadini di domani, i custodi del pianeta - ha detto il ministro Prestigiacomo. Attraverso la scuola lo sviluppo sostenibile, la tutela della biodiversità, il contrasto ai cambiamenti climatici, la raccolta differenziata, la lotta alle ecomafie diventano non soltanto concetti diffusi e condivisi ma azioni quotidiane che ognuno di noi deve compiere per contribuire a salvaguardare l'ambiente. Le iniziative avviate con il Ministero dell'Istruzione e quelle che presenteremo domani vogliono essere un'opportunità concreta per affrontare le sfide ambientali, vincendole». E, dunque, se così è, viene spontanea una domanda: ma questi ragazzi, cittadini di oggi e ancor più di domani, non è che si incazzeranno per tutti gli annunci fatti da chi li ha preceduti e che li ha fatti partecipare a un concorso chiedendogli "Le cose cambiano se..." proprio mentre vengono meno alle promesse fatte proprio all'Onu che è l'organizzatore dell'evento stesso? I bambini (e anche i ragazzi) non solo ci guardano, ci chiedono anche un po' di coerenza. (Alessandro Farulli - greereport.it)
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