Erosione della spiaggia

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Mercoledì, 27 Gennaio 2010

 

San Benedetto del Tronto - I fenomeni di erosione dell' ambiente costiero sono regolati in un sistema molto dinamico da diversi fattori quali quelli meteoclimatici, geologici, ed antropici.

Nel nostro caso tutti questi fattori sono presenti a cominciare da quelli meteoclimatici perché è stato riscontrato che in questo periodo la fase dell' alta marea è superiore di diversi centimetri e dal fattore geologico rappresentato dall' estrazione massiccia di materiali alluvionali ( pietrame e breccia) e minor apporto di sedimenti verso la costa.

Il fattore antropico dalle opere marittime rappresentate non solo dalle barriere frangiflutti emerse ma anche dalle ultime realizzazioni quali ad esempio : il nuovo porticciolo di Martinsicuro, il ripascimento e i pennelli trasversali di Marina Palmense, Cupra e Grottammare e soprattutto la cassa di colmata, forse l'opera più invasiva.

L' insufficiente comprensione di queste dinamiche naturali hanno portato all' attuale situazione, dove è eclatante l‘ arretramento della spiaggia della Sentina dove le opere di protezione limitate a un breve tratto hanno aggravato il fenomeno erosivo.

Prima di operare qualsiasi intervento necessita una pertinente conoscenza dei complessi fenomeni del nostro litorale a cominciare dalla constatazione di avere nella breve distanza di 60 chilometri ben quattro porti artificiali (Civitanova, Porto San Giorgio, San Benedetto e Giulianova), quasi uno ogni 20 chilometri, dodici pennelli trasversali alla linea di costa, quasi quindici chilometri di barriere artificiali, la foce di quindici fiumi, e centinaia di fossi e torrenti,una densità demografica di 2.200 abitanti per chilometro lineare con record a San Benedetto che ne ha 6.300.

E solo con una approfondita ed accurata sperimentazione, integrando dati geologici e storici, indicazioni empiriche ed elementi conoscitivi e previsionali tipici della cosiddetta "modellistica idrodinamica" realizzata presso centri altamente specializzati come ad esempio il LIC del Politecnico di Bari o similari esistenti in Francia o Spagna si possono produrre risultati efficaci nella difesa dall'erosione, con impatti ambientali sostenibili nel medio-lungo.

Non trascurando tutte le problematiche legate all' habitat marino ed alle attività di pesca artigianale.

Non si può continuare a chiedere costosi interventi che si sono rivelati generatori di degrado della costa ad amministratori regionali che si sono rivelati incompetenti ed hanno sperperato decine di milioni di euro senza ottenere risultati concreti.

Bisogna dare un segnale forte e deciso nel sostituire i responsabili con professionisti del settore e dare loro mandato per una diversa programmazione che affronti anche il fenomeno emergente dell' innalzamento del livello del mare.

Solo così potremo salvare la nostra spiaggia e l' economia ad essa collegata. (Nazzareno Torquati)

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