ANCONA - Due scosse di terremoto, piuttosto forti, sono state avvertite in tutte le Marche. Da Ancona ad Ascoli Piceno. Decine le telefonate giunte ai centralini di vigili del fuoco e polizia. La prima scossa - riferisce il sito dell'
Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - alle 9.07 è stata di magnitudo 2.9 con epicentro Ascoli Piceno. Più forte le seconda, ore 9.25 di magnitudo 4 con epicentro fra Macerata e Fermo. La prima scossa si è verificata a 22 chilometri di profondità, la seconda a 24.
Terza scossa alle 9.35
Una terza scossa di terremoto, dopo le due di stamani, è stata registrata alle 9.35 nelle Marche, con magnitudo 2.6. La zona è la stessa delle precedenti, a cavallo fra le province di Macerata e Fermo. La profondità del movimento sismico è stata valutata dall’Istituto nazionale di Geofisica attorno ai 22 chilometri.
Quarta scossa alle 9.48
Una quarta scossa, di magnitudo 2.6, è stata registrata alle 9.48, nelle stesse località. Anche in questo caso, nessun danno.
Le verifiche in corso
Hanno creato panico fra la popolazione, ma nessun danno alle persone né crolli di edifici le quattro scosse di terremoto - la più forte di magnitudo 4.0 sulla scala Richter, alle 9.25 - registrate fra le 9.07 e le 9.48 nelle Marche, con epicentro fra le province di Macerata e Fermo.
La zona è interessata da uno sciame sismico cominciato l'8 gennaio, con otto scosse, la più forte delle quali, prima di stamani, registrata domenica 10 gennaio, con magnitudo 3.9 (seguita da due repliche di 3.1 e 1.7). L’epicentro del sisma è stato localizzato fra quattro Comuni fra i mille e i tremila abitanti: Loro Piceno e Sant'Angelo in Pontano (Macerata) e Falerone e Montappone (Fermo). Ma l’onda sismica è stata amplissima, con vetri e pavimenti che hanno tremato dal nord al sud della regione, e decine di chiamate ai vigili del fuoco e ai centralini di polizia e carabinieri, da Macerata ad Ancona, da Ascoli a San Benedetto.
“Si è trattato di scosse abbastanza profonde - spiega il dirigente della Protezione civile regionale Roberto Oreficini -, attorno ai 20 chilometri. Le nostre squadre stanno completando le verifiche sul territorio insieme a questure e prefetture, ma non si sono avuti danni alle persone, né di crolli o crepe negli edifici”. “In alcune scuole - aggiunge - sono scattati i piani di sicurezza antisismici. Gli insegnanti hanno fatto uscire i ragazzi dalle aule, ma non è stato necessario evacuare nessun plesso scolastico”.
Insieme all’Ingv, la Protezione civile regionale sta conducendo un’indagine storica sul passato sismico dell’area, “e i primi dati - fa sapere Oreficini - ci dicono che in questa zona non si sono mai registrati terremoti di intensità superiore a quella odierna”.
“La gente si è riversata per strada, e gli studenti sono usciti dalle aule, ma non abbiamo avuto crolli o danni agli edifici pubblici” dice Giandomenico Ferrini, sindaco di Falerone, il centro più grande fra quelli colpiti, con 3.100 abitanti. Stesso scenario a Montappone (1.700 abitanti), dove il primo cittadino Giuseppe Mochi ha confermato che “dai primi sopralluoghi non risultano problemi agli edifici. Certo la paura è stata tanta, anche
perché sono giorni che continuiamo a sentire piccole scosse”.
Identico quadro sul versante maceratese del sisma, dove le prime verifiche degli uffici tecnici comunali sono confortanti: decine anche qui le chiamate ai centrali di vigili del fuoco, carabinieri e polizia, ma
né a Loro Piceno (2.500 abitanti), né a Montappone (1.500) risultano cedimenti o crepe negli immobili. Le sale operative di Protezione civile di Macerata e Ascoli restano aperte, in contatto costante con quella regionale e con il Dipartimento nazionale. (corriereadriatico.it)
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