ROMA - ''In Italia per ogni 100 litri di acqua erogata si preleva una quantita' di 165 litri, cioe' il 65% in piu'''. Una rete colabrodo che evidenzia le maggiori dispersioni nelle regioni del sud, dove per erogare 100 litri di acqua ne servono quasi altri 100. Per quanto riguarda l'acqua potabile, ''nel 2008 si registra una perdita pari al 47%''. Questa la fotografia scattata dall'Istat e contenuta nel 'Censimento delle risorse idriche a uso civile' per l'anno 2008, presentato oggi a Roma. Rispetto alla dispersione anche in Valle d'Aosta si devono prelevare 158 litri per averne erogati 100, nella provincia di Trento 109, in Sardegna 104. Le maggiori dispersioni di rete si osservano in Puglia, Sardegna, Molise e Abruzzo dove, per ogni 100 litri di acqua erogata, se ne immettono in rete circa 80 litri in piu'. Mentre le dispersioni minori si registrano in Lombardia e nelle province autonome di Trento e Bolzano, con un eccesso di immissione in rete inferiore ai 30 litri per ogni 100 erogati. Tra i comuni con piu' di 200.000 abitanti, Bari ha la maggiore dispersione di acqua, pari a 106 litri in piu' immessi per 100 litri erogati, seguono Palermo con 88 litri, Trieste con 76. Dispersioni superiori al 50% per Catania, Roma, Napoli, Torino e Padova. Mentre al di sotto del 35% sono quelle a Venezia, Milano, Firenze e Bologna. Una situazione che nel 2005 necessitava del 67% di prelievo in piu' e del 68% nel 1999, e che secondo il presidente dell'Istituto di statistica, Enrico Giovannini, ''preoccupa'' anche se ''c'e' lo spazio per migliorare l'efficienza'' della rete. A questo proposito, dice, ''molto dipende dagli investimenti dei comuni''. Le dispersioni in Italia, spiega l'Istat, sono dovute sia per garantire afflusso alle condutture di acqua concesse alle imprese industriali, sia a prelievi non autorizzati, ma anche a perdite e mancata regolazione.(ANSA)
PS: secondo voi qual è
la più importante priorità nel nostro paese, il
ponte sullo stretto o l'alta velocità ? (Riego
Gambini) |