San Benedetto del Tronto - Nessun veleno, nessuna contaminazione. La vasca di colmata, lo spauracchio che ha accompagnato l’avvio della stagione invernale, non avrebbe alcuna conseguenza né sull’acqua né, tantomeno, sulla fauna marina. In parole povere, il pesce più a ridosso della costa sambenedettese, quello della piccola pesca, è sano che più sano non si può. Lo dice uno studio commissionato dal comune di San Benedetto all’Università di Camerino che, da giugno a tutto novembre, ha praticamente setacciato la fascia di mare antistante San Benedetto alla ricerca di metalli e pesticidi.
Il risultato? Non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. La fascia di mare esaminata è quella compresa tra il primo e il terzo miglio di distanza dalla costa, vale a dire lo spazio interessato dalla piccola pesca, l’unica consentita negli spazi marini protetti.
“Le nostre analisi - spiega Alberto Felici, ricercatore della facoltà di veterinaria dell’ateneo - erano finalizzate a individuare la presenza e la quantità di ben 256 pesticidi e tre metalli nocivi, quali il cadmio, il mercurio e il piombo. Non abbiamo rilevato nulla. I pesticidi si sono rivelati tutti sotto il limite di rilevabilità, mentre i metalli nel peggiore dei casi erano comunque abbondantemente sotto il livello previsto dalla legge”. Talmente sotto che i valori emersi dallo studio dicono che i prodotti della piccola pesca sono adatti anche per l’alimentazione dei più piccoli.
Pannocchie, suri, razze, sogliole e bomboletti sono state tra le specie analizzate ma non solo. Infatti, gli esami si sono estesi anche all’habitat dei prodotti pescati quindi acqua e sedimenti. Tutto ok insomma, per la gioia dell’amministrazione comunale che si toglie così anche qualche sassolino dalla scarpa.
“Come è evidente - afferma l’assessore all’ambiente Paolo Canducci - non esistono rischi per la salute umana e questo dimostra che tutte le polemiche fatte sulla vasca di colmata sono state un autentico buco nell’acqua. Prima di seminare allarmismo occorrerebbe informarsi bene”. L’assessore alle politiche del mare, Settimio Capriotti rassicura anche su un altro aspetto.
“Ci sono state - aggiunge - tante polemiche sull’acqua del mercato ittico. Ebbene, non esiste alcuna preoccupazione perchè, da sempre, questa viene controllata almeno una volta ogni mese”. Intanto lo studio di Felici ha riscosso parecchi consensi anche fuori dai confini cittadini.
Numerose richieste di effettuare le medesime analisi sono infatti arrivate dalla più disparate regioni d’Italia. (Emidio Lattanzi - corriereadriatico.it)
PS:
inserisco questo articolo in modo tale che diventi
un documento d'archivio per i tempi a venire. Basta
andare presso la cassa di colmata per farsi una personale opinione sul tema "sicurezza".
Se questo contenitore di materiali speciali fosse
stata un'opera privata e non un'opera pubblica, gli stessi amministratori,
tutti gli Enti, che oggi gridano sicurezza, si sarebbero riempiti la bocca con
varie incongruenze strutturali di tale opera
che ha caratteristiche di tipo sperimentale. E' un dato di fatto che in caso di forte mareggiata l'acqua raggiunge la superficie della cassa di colmata
per poi tornare indisturbata in mare, dato che la successiva opera
d'innalzamento della massicciata di protezione non è certamente a tenuta stagna, visto che le
misure precauzionali posizionate sul fondo della cassa non la riguardano minimamente.
Comunque, egregi amministratori, sono state proprio le cosiddette
"voci polemiche" a costringere chi di dovere a
posizionare un'ulteriore fila di massi, dato che la
cassa di colmata, nella precedente condizione, non
rappresentava minimamente quello stato "sicurezza"
di cui, anche in quel tempo come oggi, tanto si (s)parlava. (Riego Gambini)
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