Disastro Lambro, forse una soluzione c'è

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Venerdì, 26 Febbraio 2010

 

ROMA – La macchia oleosa proveniente dal Lambro e dal Po continua la sua marcia verso l'Adriatico. Dalle pagine virtuali di Rivieraoggi lanciamo un'idea che potrebbe essere utile ad affrontare il disastro ambientale. A suggerire questa mossa è un nostro lettore, Nazzareno Straccia, che lavora come consulente su tematiche di Telerilevamento o Remote Sensing satellitare per monitoraggio ambientale. In questo momento si trova a Roma, presso Telespazio Spa del Gruppo Finmeccanica. Straccia, essendo anche consulente della divisione difesa del mare della Regione Marche, è a conoscenza di tecniche e tecnologie sconosciute ai più e prende esempio dall'Olanda. Ecco la sua idea.

«Gli olandesi – spiega Straccia - sono sicuramente tra i più preparati in materia ed adeguatamente equipaggiati sin dai tempi del disastro della “Prestige” che inondò le coste della Galizia spagnola. Fu infatti in quella tragica sede, che si distinsero tra tutti i soccorritori accorsi in aiuto degli spagnoli raccogliendo più greggio di tutti gli altri messi insieme».

Prosegue: «Dispongono in particolare di un'imbarcazione chiamata “Arca”, dotata di braccia mobili su entrambi i lati che all’occorrenza possono essere messe automaticamente in acqua per aspirare, tramite un sistema di pompaggio, l’olio dalla superficie marina e stivarlo dentro delle cisterne all’interno della nave stessa. Chiaramente l’individuazione delle macchie non è a vista, ma guidato da radar speciali, capaci di guidare la nave sulla macchia sia di giorno che di notte».

«Purtroppo in Italia – sottolinea Straccia - non disponiamo di sistemi del genere né ci siamo mai preoccupati di dotarcene e quindi ne paghiamo tutte le conseguenze. Sono a conoscenza del fatto che una nave dello stesso tipo è stata venduta ai maltesi, e che al momento potrebbe essere la soluzione più percorribile per farla intervenire a far raccogliere l’olio prima che sporchi tutto l’Adriatico. In questo tipo d’ operazioni il tempo è fondamentale, pertanto se qualcuno si deve muovere che si muova il prima possibile».

Nel frattempo il nostro lettore ha anche proposto all’assessore all’ambiente di San Benedetto Paolo Canducci, di organizzare una mostra sulle tecnologie avanzate per l’ambiente marino: «La data non è stata fissata esattamente ma orientativamente dovrebbe essere una mostra di tre giorni nell’ultima settimana di Maggio. Anche il comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto ha già dato il suo benestare all’iniziativa». (sambenedettoggi.it)

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