MONZA - E' stato aperto presso la Procura del Tribunale di Monza un fascicolo per disastro ambientale e avvelenamento delle acque per l'inquinamento del Lambro provocato dalla fuoriuscita di oli combustibili dai depositi avvenuta ieri.
Il petrolio che e' stato versato nel Lambro, dopo lo sversamento di 600mila litri di petrolio, e che e' arrivato al Po stara' nel 'Grande fiume' per cinque giorni. E' questa la previsione della Protezione civile dell'Emilia-Romagna che ha diffuso un'allerta agli enti locali che si affacciano sul Po. Parte del materiale inquinante interessera' l'asta del fiume nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara fino a lunedi'. ''Gli interventi urgenti attivati nella Regione Lombardia - fa sapere la protezione civile - ed in corso di attuazione in Emilia-Romagna hanno limitato le quantita' di olio combustibile in transito sul Po. Sono in corso analisi chimico-fisiche da parte di Arpa e la realizzazione di tre sbarramenti in Provincia di Piacenza per il contenimento e il parziale recupero del materiale inquinante. Il passaggio della massa di olio combustibile potra' essere segnalato da odore caratteristico di idrocarburi che perdurera' per alcuni giorni e da una colorazione iridescente delle acque superficiali''.
Intanto, due sbarramenti con le panne, barriere galleggianti, sono quelle che cercheranno di arginare la marea nera che sta percorrendo il Po, dopo lo sversamento nel Lambro. La contromisura e' stata approntata dalla task force che si e' riunita nella Prefettura di Piacenza, con protezione civile e vigili del fuoco. Il doppio sbarramento, come ha spiegato il prefetto di Piacenza Luigi Viana, ''da solo non sara' sufficiente,serviranno anche operazione di aspirazione e spurgo''. A Piacenza e' stata anche predisposta un'ordinanza con divieto assoluto di ogni uso dell'acqua del Po. Non e' esclusa nemmeno la possibilita' di fermare la centrale idroelettrica di Isola Serafini. La situazione viene tenuta sotto controllo ora dopo ora anche dall'Arpa.
PRESTIGIACOMO, GRAVISSIMO ATTENTATO INDIVIDUARE RESPONSABILI; SOSTEGNO A RICHIESTA STATO EMERGENZA. ''E' un gravissimo attentatoall'ambiente e alla salute pubblica il caso di sversamento doloso di idrocarburi nel fiume Lambro''. A dirlo, in una nota, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. ''Confidiamo - aggiunge Prestigiacomo - che le indagini in corso conducano rapidamente all'individuazione dei responsabili contro i quali il ministero dell'Ambiente si costituira' parte civile''. In questo momento, prosegue il ministro, ''le istituzioni competenti, regioni, comuni, Protezione civile, autorita' di bacino si stanno prodigando con ogni mezzo in una lotta contro il tempo per cercare di limitare i danni delle centinaia di migliaia di litri di sostanze inquinanti che hanno ormai invaso il Po''. Il ministero dell'Ambiente, riferisce, ''segue costantemente con i suoi tecnici ed il personale dell'autorita' di bacino l'andamento dell'onda nera che sta inquinando le acque dellaPianura Padana. Sosterremo quindi incondizionatamente - avverte Prestigiacomo - la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza, una emergenza che del resto e' gia' in atto''.Superata la fase emergenziale, conclude, ''il ministero interverra' per valutare i danni ambientali causati da questogesto criminale e quindi si procedera' rapidamente a disporregli interventi di bonifica''.
GALAN, APPRENSIONE PER FIUME PO
Il presidente del Veneto,Giancarlo Galan, si dice preoccupato per le conseguenze che l'onda di gasolio in viaggio sul Lambro potra' avere sul fiume Po. ''Mi auguro non accada nulla di brutto - dice Galan - a seguito di questa brutta storia di sversamento di cose puzzolenti che dal fiume Lambro sono giunte gia' nel Po. E dire Po fra qualche giorno vorra' dire il tratto e le rive venete del grande fiume. C'e' di che essere preoccupati''. ''Chi doveva allertarsi lo ha gia' fatto naturalmente - rende noto Galan -, anche perche' in Veneto la Protezione Civile rappresenta una delle nostre piu' straordinarie eccellenze''. Il governatore informa poi che domani (ore 11.00) nella sede della Prefettura di Rovigo si terra' una riunione con tutti coloro che hanno competenza in materia ''cosi' da decidere sul da farsi.In ogni caso - conclude - , c'e' poco da scherzare di fronte all'onda nera di petrolio e gasolio che ha iniziato il suo sporco viaggio lungo il Lambro e il Po''.
ERRANI, VALUTIAMO STATO EMERGENZA
''Stiamo valutando insieme allaRegione Lombardia l'eventualita' di chiedere lo statod'emergenza''. Lo ha annunciato il presidente della RegioneEmilia-Romagna Vasco Errani in merito al petrolio che dal fiumeLambro e' arrivato nel Po. ''E' una grave emergenza ambientale - ha detto Errani aPiacenza - Abbiamo gia' messo in allarme la protezione civile,che sta intervenendo con uomini e mezzi sia sul territorioemiliano sia su quello lombardo''.
FORMIGONI, CHIEDIAMO SOPRATTUTTO SOLDI.
La Regione Lombardia ha chiesto lostato d'emergenza dopo la fuoriuscita di gasolio e petrolio nelfiume Lambro. ''Abbiamo chiesto soprattutto soldi - ha detto ilpresidente Roberto Formigoni -. Abbiamo chiesto lo statod'emergenza. E quest'anno di emergenze in Italia ne abbiamoavute tante''. I tecnici della Regione sono gia' al lavoro per preparare''un ulteriore piano di recupero del fiume'' ha aggiunto,spiegando che il piano gia' varato aveva riportato nel Lambro ipesci. Lo svaso, che pare essere un gesto doloso, e' ''un atto diodio perpetrato contro il nostro territorio, contro la nostragente, contro la Lombardia - ha concluso - e chiediamo indaginiforti e rapide'' che scoprano i colpevoli e il motivo per cuihanno agito. (ANSA)
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