Grottammare - Punto e a capo. Quando il mare decide di riprendersi il suo spazio non ci sono barriere frangiflutto emerse o soffolte, non ci sono scogliere posate a riva, non ci sono montagne di sabbia nera o gialla che tengono. La violenta mareggiata da Levante, forza 7/8 che si è abbattuta sulla fascia costiera nella notte fra sabato e domenica, ha cancellato buona parte degli interventi che erano stati fatti per proteggere gli arenili e le infrastrutture da sud di Grottammare a Cupra Marittima. Ingoiata la sabbia nera a sud della foce del Tesino, cancellata la spiaggia a nord di Grottammare, sconvolta nuovamente la pista ciclabile a sud di Cupra Marittima. I danni sono ingenti.
Proseguiamo per ordine. A san Benedetto, dietro il molo Nord, dove prima dell’estate scorsa sono stati eseguiti ingenti prelievi di sabbia per rinfoltire tratti di spiaggia nella zona Sud, il mare è arrivato a ridosso delle scogliere che proteggono i magazzini dei pescatori, fino a lambire i primi stabilimenti balneari ai confini con Grottammare. A Sud della foce del Tesino le onde hanno portato via migliaia di metri cubi di sabbia, riproponendo lo scenario già visto nel passato. In buona sostanza, nel volgere di qualche ora ha eroso un centinaio di metri di spiaggia che si era formata davanti all’ittiturismo Fish, fino a scavare le scalette dei due stabilimenti balneari, Club Seven e Parco dei Principi, dove il mare ha creato uno scalino alto circa un metro.
Va però detto che senza quei massicci, quanto discussi, riporti di sabbia e costruzione della gabbia di contenimento, le onde avrebbero potuto raggiungere il lungomare cancellando ogni struttura pubblica e privata. A Nord di Grottammare, in prossimità del nuovo tratto di lungomare, dove c’è il Circolo Velico Le Grotte e l’inizio della pista ciclo pedonale con il monumento di Pericle Fazzini, la spiaggia è stata cancellata, le onde hanno attraversato li ricovero delle imbarcazioni e portato la sabbia fin sotto le panchine poste sulla passeggiata (foto due). A Sud di Cupra Marittima, dove da poco sono stati completati i lavori di rinfoltimento delle scogliere frangiflutti, costati più di 750mila euro, finanziati per il 70 per cento dalla Regione ed il restante da privati e Comune, ci sono i danni maggiori.
Le onde hanno scavato nuovamente i servizi della pista ciclabile, rimessi a posto per due volte con lavori eseguiti in economia dal Comune e costati circa 10 mila euro per volta (foto tre). Sono rimaste in piedi le infrastrutture dello stabilimento balneare Il Borghetto, ma hanno ceduto le cabine dello chalet Pinè (foto quattro). "Per fortuna abbiamo fatto rialzare le scogliere — ha commentato il sindaco Domenico D’Annibali — altrimenti questa volta il mare sarebbe arrivato a smantellare la ferrovia. Speriamo che la Regione ci dia una mano a rimettere a risistemare il litorale ed a salvaguardare le strutture pubbliche". (ilrestodelcarlino.it)
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