( scusate il titolo alla Wertmüller ) [ MEGAVARIANTE: Accettata una sola proposta, fuori tempo massimo le altre. ]
Meglio così. E secondo me anche l’unica proposta “accettata”, a spulciarla bene, conterrà tante di quei fraintendimenti da poterla invalidare. Perché di sicuro, intanto, c’è che l’urbanistica non va d’accordo con l’italiano. A leggere stralci di leggi, di bandi, di documenti, di regolamenti, s’inorridisce: mica perché non si è del ramo, che poi è vero, ma per l’italiano terremotato che s’incontra. Periodare contorto, frasi involute, sintassi sconnessa. Vocaboli e verbi più che in libertà, in stato d’ebbrezza.
Mal costruiti, è il caso di dirlo. Intraducibili. Incomprensibili. Anche a chi ci capisce. E l’esegesi che ne fanno i giornalisti è, linguisticamente, pure peggio.
Così - accade a San Benedetto e non è una barzelletta ma fa ridere uguale - chi ha scritto quel bando non è riuscito, tra l’altro, a far capire neanche il termine entro il quale
realmente le proposte spedite dovevano pervenire in Comune. Non è che ci volesse tanto. Eppure c’è chi ha inteso il termine perentorio del 16 in un modo, e chi in un altro. Perfino chi per sicurezza se lo portava in macchina il prezioso plico, per consegnarlo di persona al protocollo, non sapeva se valevano data e ora dell’accensione o dello spegnimento del motore. Poi, a quanto dicono, il problema è rientrato: un pugno di neve o un’ombra di ghiaccio lo ha ridicolmente bloccato sulla sopraelevata…
C’hanno dei problemi, ‘sti ingegneri, ‘sti architetti, ‘sti costruttori, ‘ste società immobiliari. Non sanno né scrivere né leggere, né consegnare, né spedire qualcosa.
Figurati costruire le case.
Saremmo arrivati comodi a diecimila firme, se avessimo svelato anche queste verità.
(Pier Giorgio Camaioni) |