Il 2010 nei tre anni più caldi di sempre

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Venerdì, 3 Dicembre 2010

 

Il 2010 rischia entrare nella non invidiabile classifica dei tre anni più caldi al mondo da quando esistono dati meteorologici certi. Se però dicembre dovesse risultare particolarmente freddo, l'anno in corso potrebbe scendere dal podio, ma resterebbe sempre nella top ten. Lo ha detto il segretario dell'Organizzazione meteorologica mondiale, Michel Jarraud, parlando a Cancun in occasione della Conferenza mondiale sul Clima dell'Onu. Secondo Jarraud «la decade 2001-2010 ha fatto registrare un nuovo record, quella della più calda mai registrata».

CANCUN - Intanto, giunto al terzo giorno di riunioni e discussioni, il vertice Cop 16 sta già producendo le prime prevedibili frizioni. Il Giappone, infatti, ha fatto sapere di non aver nessuna intenzione di prolungare la durata del Protocollo di Kyoto, in scadenza nel 2012. Secondo il Paese del Sol Levante, il Protocollo (che non è stato ratificato dagli Stati Uniti e non riguarda molte nazioni considerate nel 1990 quando venne firmato "in via di sviluppo" mentre ora sono ai vertici dell'economia mondiale) è «ingiusto» perché copre meno del 30% delle emissioni di gas serra nel mondo. L'Ue vorrebbe rinegoziarlo e avviare allo stesso tempo un negoziato globale. Molti Paesi, guidati dalla Cina, vorrebbero rinnovarlo per altri otto anni. E a Tokyo ha rispostosubito Pechino: «Il Protocollo è un essenziale pilastro del sistema e se collassa si possano immaginare le conseguenze», ha detto il capo negoziatore cinese Su Wei. Nel dibattito entra il Sudafrica, secondo il quale per il continente africano la lotta della povertà è più importante di ogni impegno vincolante alla riduzione dei gas serra. Alla ricerca di un compromesso, l'India propone che tutte le grandi economie, comprese quelle emergenti, dichiarino regolarmente i loro livelli di emissioni. Pessimista il presidente uscente del Brasile, Lula, secondo il quale, data la mancanza a Cancun di tutti i leader mondiali, il vertice è destinato a non produrre risultati di rilievo. A Lula ha risposto il padrone di casa, il ministro messicano dell'Ambiente, Rafael Elvira: «A Cancun saranno raggiunti due accordi: sulla protezione delle foreste e su un fondo di finanziamento per i Paesi più poveri per la lotta contro il riscaldamento globale». (corriere.it)

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