La rabbia dei concessionari

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Venerdì, 30 Aprile 2010

 

San Benedetto del Tronto - Dalla rabbia all’humour del classico “si ride per non piangere”, le reazioni degli operatori balneari del tratto di litorale Nord più colpito dall’erosione due giorni dopo la doccia gelida sui tempi del ripascimento (due mesi per completare i lavori, come ha spiegato lunedì pomeriggio il nuovo assessore regionale alla difesa della costa Sandro Donati) e alla vigilia dell’ennesimo incontro dedicato al problema, questa sera nell’Auditorium comunale.

La questione riguarda nello specifico le prime 25 concessioni (e anche una decina di spiagge libere) nel primo tratto di lungomare sambenedettese, con la parte centrale di questo, dalla 8 in poi, che ha subito le perdite maggiori.

E sono perdite che si sommano a quelle già sopportate la scorsa estate: per più di una manciata di concessioni, gli ombrelloni che allo stato attuale non avranno spazio in spiaggia si contano a tre cifre.

“Macchè, noi amiamo l’erosione: meno ombrelloni mettiamo, meno lavoriamo, più ci guadagniamo in salute, no?” scherza, ma è riso amaro, Ruggero Ignini mentre il collega Roberto Catanese ride dietro il bancone del bar della Croisette, dove l’arenile ieri mattina, nonostante la bassa marea, era proprio un fazzoletto.

“Dal ristorante il tuffo in acqua è un baleno, sarà il nostro nuovo slogan”. Alla Serenella, giusto una concessione più su, a trovare la forza di fare dello spirito proprio non ce la fanno: “Promesse su promesse per due anni e adesso è tutto uno scaricabarile - dice, livido, e guardando la spiaggia si capisce bene perchè, Serafino Novelli - alla fine quelli che ci rimettono siamo sempre noi operatori: l’anno scorso abbiamo messo 100 ombrelloni in meno, quest’anno se non cambia nulla finiremo per doverne togliere altri 150. Vanno assolutamente fatte le scogliere, in qualunque modo, alte, basse, non importa”.

“Trenta metri li abbiamo persi di sicuro - dice Bernardo Di Emidio degli chalet Sabbia e Voglia di Mare - con la bassa marea riaffiorano addirittura gli scogli messi a riva 30 anni fa. E’ un fenomeno strano, a Sud la spiaggia è più che raddoppiata. Il problema sono anche le scogliere, tra i si e no su come farle forse si è perso un po’ di tempo. Il fatto è che per chi vive con gli chalet probabilmente è meglio farle emerse, ma non per chi vende turismo. Non è un caso che nei depliant le foto del mare siano sempre quelle dove le scogliere sono sommerse”.

Il problema non investe solo i concessionari del litorale Nord ma anche gli alberghi che stanno alle loro spalle e contano sugli arenili dirimpetto per offrire il mare ai propri clienti. La riduzione dello spazio in spiaggia peserà però soprattutto sulla capacità di accogliere il turismo pendolare, quello del weekend: “L’anno scorso abbiamo dovuto togliere almeno una trentina di ombrelloni e ad agosto non abbiamo potuto affittarne nessuno oltre agli stagionali - ricorda Dania Guidotti, Chalet Camiscioni - e così finisce il turismo. Io sono davvero stufa di sentire chiacchiere”.

Il messaggio per i concessionari è l’impatto generale della riduzione di ricettività in spiaggia che non può essere considerato solo un problema degli chalet: “Qui bisogna salvaguardare chi lavora ma anche tutto l’indotto che conta sulla spiaggia - sottolinea Gaetano Napoli, Bagni Da Gino - ristoranti, alberghi, tutte le attività che aspettano maggio per cominciare a lavorare. Purtroppo io vedo che stiamo dilapidando tutto quello che hanno costruito i nostri nonni, e questo è solo un altro esempio. E poi quando è stato fatto l’ultimo vero ripascimento, due anni fa, avrebbero subito dovuto provvedere a sistemare anche le scogliere, per mantenere quello che era stato recuperato. Altrimenti ogni volta sono soldi buttati”. (Alex Licciardello - corriereadriatico)

PS:qui non stiamo dilapidando ciò che hanno costruito i nostri nonni bensì stiamo modificando irrimediabilmente un equilibrio naturale assolutamente logico di cui però, presuntuosamente, non teniamo conto. Ci sono popolazioni in altre parti del mondo che stanno perdendo la loro terra a causa dell'innalzamento del livello del mare... altro che 5 file di ombrelloni. Ma a noi cosa importa? (RG)

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