San Benedetto del Tronto - Due anni e mezzo di battaglie per difendere le palme rivierasche sono stati riassunti ieri mattina dal convegno, organizzato dal Comune di San Benedetto e Confindustria, dedicato al punteruolo rosso, il coleottero che dall’autunno 2007 minaccia salute presente e benessere futuro del simbolo verde della Riviera delle palme.
Il convegno, svolto nell’Auditorium comunale, arriva dopo quattro mesi di attività del tavolo tecnico promosso da Confindustria sulla questione che ha riunito tutti gli attori principali impegnati a far quadrato attorno alle palme: i tre Comuni, San Benedetto, Grottammare e Cupra Marittima, il servizio fitosanitario dell’Assam, l’università di Ancona e la Provincia, tutti firmatari del protocollo d’intesa che lanciò l’azione coordinata dopo le prime catture del coleottero in territorio piceno due anni e mezzo fa.
“Questo convegno è un punto di partenza - ha ribadito Gianluca Lelii, presidente del comitato tecnico di Confindustria - ora dobbiamo partire con i progetti: intanto monitorare capillarmente la diffusione dell’infestazione e confrontare i dati con quelli climatici ed ambientali, poi il supporto anche informatico ai tre Comuni per riprogettare il verde urbano nell’ottica della biodiversità”. Quel che più conta, però sono però le risorse economiche e il potenziamento dell’organico del servizio fitosanitario: la strategia alternativa agli abbattimenti nel quale ci si è impegnati in Riviera è costosa per i Comuni ed ancora di più per i privati cittadini, che vanno incoraggiati con contributi adeguati, ulteriore costo che grava sui bilanci comunali.
La Regione ha stanziato 70 mila euro, un’inezia anche allo stato attuale. Intanto l’approccio integrato sperimentato e del servizio fitosanitario (potatura e due fasi distinte di trattamenti con mezzi biologici e chimici) ha dato risultati promettenti. Delle circa 350 piante sottoposte a trattamento solo una quindicina è ricaduta. (corriereadriatico.it)
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