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San Benedetto del Tronto - Trecento euro di contributo per la cura di ogni singola palma privata colpita dall’infestazione, un protocollo d’intesa con gli altri Comuni costieri e la Provincia, una metodologia integrata alternativa all’abbattimento delle piante malate per salvaguardare il simbolo turistico della Riviera.
La lotta al punteruolo rosso, il coleottero fitofago che predilige le palme, ha già vissuto molte tappe e decisioni importanti nei quasi due anni e mezzo trascorsi dal primo ritrovamento dell’insetto in territorio sambenedettese. Si è trattato finora di una battaglia di contenimento e in quest’ottica si può parlare di successo: cinquecento palme colpite in tutta la Riviera in due anni e mezzo, contro cifre anche quattro volte superiori in altre località nello stesso arco di tempo e una strategia di lotta alternativa all’abbattimento che integra trattamenti biologici e chimici, potature specializzate ed altri interventi all’interno della pianta.
Dall’autunno scorso agli sforzi comuni (San Benedetto, Grottammare e Cupra, il servizio fitosanitario dell’Assam, l’Università di Ancona, vivaisti ed altri operatori di settore) si è unita anche Confindustria che ha promosso un tavolo di confronto periodico tra tutti i soggetti impegnati nella difesa delle palme.
La sintesi sarà presentata venerdì mattina, nel convegno ospitato nell’Auditorium Tebaldini organizzato dal Comune con l’associazione degli industriali. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina dall’assessore alle politiche ambientali Paolo Canducci, il presidente di Confindustria Bruno Bucciarelli, Sandro Nardi e Roberto Lozzi del servizio fitosanitario regionale, Gianluca Lelii coordinatore del tavolo di confronto promosso da Confindustria e Lanfranco Cameli del settore Manutenzione e qualità urbana e responsabile della lotta al punteruolo per San Benedetto. (corriereadriatico.it)
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