Riceviamo e pubblichiamo dal Circolo di Legambiente di San Benedetto del Tronto:
In questi giorni, chi si trova a visitare San Benedetto, non gli è certamente sfuggito il degrado in cui versa la città a causa dalle scritte su tutti i muri e sui monumenti del centro.
L’imbrattamento crea un enorme danno economico e un'immagine negativa della città.
Infatti, la visione ovunque degli “scarabocchi”, oltre al danno estetico, crea nei cittadini la deprimente sensazione di vivere in una città popolata da vandali.
Cosa sta accadendo ai nostri giovani, come mai questo fenomeno che sembrava limitato ad alcune aree urbane, ora è riapparso con notevole intensità?
Sicuramente ci troviamo di fronte ad un forte disagio giovanile che sfocia in semplice e puro vandalismo.
L’intento degli “imbrattatori”, a differenza dei “writers” che operano solo su aree dedicate (vedi il lungalbula), è solo quello di compiere una bravata, un atto contro le regole, per guadagnare l’ammirazione dei propri compagni di scuola e coetanei. Tale intento scaturisce da una mancanza di educazione al rispetto delle cose altrui, accompagnato da un vuoto di valori cui ispirarsi.
Il fenomeno del deturpamento selvaggio di muri e monumenti cittadini è il risultato di una mancata reazione tempestiva al fenomeno da parte della società civile e delle istituzioni.
Dal momento che vivere in una città pulita e civile è un diritto-dovere di ogni cittadino e che ad ogni iniziativa di prevenzione dovrebbe accompagnarsi ad un’azione educativa, Legambiente chiede agli amministratori:
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di provvedere alla rimozione di tutte le scritte e i disegni dai muri e monumenti della nostra città;
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di organizzare e garantire una sorveglianza più accurata, eventualmente, con la collaborazione dei comitati di quartiere;
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di prevedere una campagna di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado
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di prevedere una campagna di sensibilizzazione anche verso gli adulti affinché ricordino ai loro figli l’importanza del senso civico;
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di prevedere una campagna di sensibilizzazione nei negozi che vendono bombolette spray diffidandone l’uso improprio;
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di ripristinare spazi adeguati per i pochi veri artisti (“writers”);
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