ALBA ADRIATICA – Mare inquinato e Bandiera Blu, un binomio impossibile. Avere contemporaneamente batteri fecali nelle acque e il prestigioso riconoscimento che viene assegnato alle spiagge con la qualità dell’acqua migliore era un’accoppiata che non poteva durare per molto.
Infatti ieri giovedì 26 agosto, proprio in concomitanza della revoca del divieto di balneazione, la Fee (Foundation for Environmental Education), l’organismo internazionale che conferisce le Bandiere Blu, ha deciso di sospenderne l’assegnazione ai comuni di Alba Adriatica e Martinsicuro, quest’ultimo per la sola spiaggia di Villa Rosa.
Per aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento è necessario avere requisiti quali assoluta validità delle acque di balneazione, nessuno scarico di acque industriali e fognarie nei pressi delle spiagge, dati delle analisi delle acque di balneazione a disposizione. Insomma dopo la moria di pesci, l’epidemia di enterite che ha colpito una trentina di bambini e i dati delle analisi delle acque alla foce del torrente Vibrata che nel prelievo effettuato il 18 agosto avevano rilevato valori 120 superiori al limite permesso dalle legge, era un provvedimento quasi scontato.
Per saperne di più ci siamo messi in contatto con la dott.sa Carla Creo, responsabile nazionale del programma Bandiera Blu: «La procedura è abbastanza rigorosa, la candidatura viene inoltrata d’inverno. Dopo l’assegnazione in maggio segue un monitoraggio durante la stagione estiva per verificare che gli standard di qualità siano poi mantenuti. Gli unici dati a cui possiamo fare riferimento sono quelli relativi all’Arpam, l’Arta nel caso dell’Abruzzo, non possiamo prendere in considerazione dati di laboratori privati. In Abruzzo è la prima volta che sospendiamo una bandiera, quest’anno solo Finale Ligure ha avuto un problema con il funzionamento di alcune pompe del depuratore e siamo dovuti intervenire. Quando viene a mancare un requisito che può avere delle conseguenze sulla salute umana la sospendiamo, questa è la prassi».
Le analisi hanno evidenziato che c’erano dei rischi per la salute umana nelle acque anche tenuto conto dell’epidemia che ha colpito i bambini e quindi abbiamo dovuto sospenderla temporaneamente. Comunque da oggi in poi se i due Comuni ci fanno pervenire una comunicazione scritta, allegando le ultime analisi con i valori a norma, la Bandiera Blu viene loro immediatamente riassegnata. Per noi è sufficiente dimostrare che c’è stato un rientro nella normalità – continua la Creo che però si sente anche di fare un appunto alle amministrazioni di Alba Adriatica e Martinsicuro - Se il Comune sa che è venuto a mancare uno dei requisiti, la Bandiera Blu va ammainata, anche per un fatto di comunicazione, dovevano essere informati tutti. Capisco per un Comune che vive di turismo è difficile però la salute della persone viene prima di tutto». (Simone Mozzoni - ilsegnale.it)
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