''Volevano speculare sul terremoto": 4 arresti

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Lunedì, 2 Agosto 2010

 

L'AQUILA - "Volevano speculare sul post-terremoto", è bufera in Abruzzo. L'ex assessore regionale abruzzese Ezio Stati (Dc e poi Fi), padre dell'attuale assessore Daniela, ed altre tre persone, tra cui un ex deputato di Fi, sono state arrestate per corruzione nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini. L'assessore regionale alla protezione civile Daniela Stati, raggiunta dalla misura di interdizione dai pubblici uffici, si è dimessa dalla carica.

Si parla di presunti ''favoritismi''. L'assessore e i 4 arrestati sarebbero implicati in un'attività illecita "al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post-sisma del 6 aprile 2009", afferma il Procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini.

La Procura dell'Aquila dopo le indagini svolte dalla Squadra mobile di Pescara ha chiesto alcune misure cautelari personali a carico di cinque persone, tra cui l'assessore Daniela Stati, "per episodi di corruzione".

CHI SONO I 5 COINVOLTI NELL'INCHIESTA - Daniela Stati è assessore regionale all'ambiente, ai rifiuti e alla protezione civile. Gli altri quattro coinvolti nell'inchiesta sono il padre Ezio (ex assessore Dc e poi Fi); il compagno della Stati, Marco Buzzelli; l'ex deputato di An e poi di Fi, Vincenzo Angeloni; Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Telespazio e attuale amministratore delegato di Selex service management, società di Finmeccanica. La custodia cautelare in carcere riguarderebbe l'ex Vincenzo Angeloni (a Regina Coeli) e Marco Buzzelli (ad Avezzano), mentre Ezio Stati avrebbe ottenuto gli arresti domiciliari nella sua casa di Avezzano (L'Aquila) e Stornelli l'obbligo di dimora a Roma.



Ezio Stati per anni fu tesoriere della Dc abruzzese e fu arrestato negli anni Novanta nell'ambito di alcune inchieste sulla tangentopoli, subito dopo essere stato nominato assessore regionale. Nel Duemila fu capogruppo regionale di Fi, ma si dovette dimettere in seguito al fatto che era passata in giudicato la sentenza di condanna relativa alla precedente vicenda giudiziaria.

Vincenzo Angeloni, tra le quattro persone arrestate, ha 58 anni, è medico odontoiatra, originario di Avezzano, ed è stato deputato nella 13/a legislatura. Tra gli arrestati anche Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Selex service management, società di Finmeccanica. Angeloni, ex patron della Valle del Giovenco (Lega Pro), aveva ceduto la società a Stornelli.

LE ACCUSE DI ''FAVORITISMI'' - "La richiesta - afferma il procuratore Alfredo Rossini - si è basata sull'accertamento di favori e utilità ricevute per aver compiuto attività contrarie ai compiti e ai doveri connessi alla funzione pubblica ricoperta. L'assunto accusatorio è sostenuto da uno scrupoloso lavoro di riscontro che non consente lettura dei fatti alternativa a quella proposta al giudice per le indagini preliminari dell'Aquila". "Il quadro probatorio che emerge - sempre secondo la procura - appare incontestabile considerato che vi sono prove evidenti dei 'doni' e delle utilità che i privati hanno corrisposto al pubblico ufficiale (Daniela Stati, ndr) e alle persone a lei vicine, al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009". Le indagini sono ancora in corso e "allo stato degli atti non sono indagati altri soggetti con incarichi rilevanti nell'ambito regionale e della protezione civile nazionale". "La Procura della Repubblica - conclude la nota - ha chiesto misure cautelari diversificate a seconda delle posizioni, dei ruoli e delle evidenze probatorie, sia per il buon proseguimento delle indagini, sia per la proporzionalità dell'intervento giuridico a garanzia degli stessi indagati".

I REATI IPOTIZZATI - I reati ipotizzati - non si conoscono ufficialmente i particolari ma è certa la corruzione - sarebbero quelli contro la pubblica amministrazione e sarebbero stati commessi nell'Aquilano o nella Marsica.

LA PROCURA NON ESCLUDE ALTRI SVILUPPI - "Le indagini continuano a ritmo serrato, ci possono essere altri sviluppi", ha detto all'ANSA il procuratore della Repubblica dell'Aquila. Alfredo Rossini, che è anche procuratore distrettuale, ha chiarito che il reato ipotizzato è quello di corruzione sottolineando solo che si tratta di "vicende complicate".

LE DIMISSIONI DELL'ASSESSORE STATI - La decisione è conseguente al provvedimento della magistratura che l'ha interdetta dai pubblici uffici nell'ambito dell'inchiesta per corruzione su presunti favoritismi nella ricostruzione post sisma. La vicenda giudiziaria ha determinato un terremoto politico nella Regione Abruzzo. Il presidente, Gianni Chiodi, dovrà procedere a un mini rimpasto forzato, sostituendo la Stati con un'altra donna, visto che lo statuto regionale impone la presenza di due donne nell'esecutivo. In tal senso, si apre una corsa all'assessorato alla quale non sarà estranea L'Aquila, che rivendica una rappresentanza in Giunta. Della vicenda giudiziaria si sta parlando nel corso della riunione della Giunta regionale, in corso a Pescara, e alla quale, naturalmente, non sta partecipando l'assessore Stati. Da fonti regionali si apprende che sono imminenti dichiarazioni del presidente Chiodi. (ANSA)

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