Dopo la notizia dei risultati delle analisi commissionate da Greenpeace, che confermano la presenza di mais Ogm in un campo situato nei pressi di Fanna in provincia di Pordenone, sono state fornite le prove dell'esistenza anche di un secondo campo di mais transgenico nelle vicinanze di Vivaro, sempre nella stessa provincia.
A questo punto gli attivisti di Greenpeace sono passati all'azione: hanno tentato di tagliare, isolare e mettere in sicurezza la parte superiore delle piante di mais Ogm (quella che produce il polline, responsabile della contaminazione su vasta scala), ma sono stati bloccati e fermati dalle Forze dell'Ordine per arbitraria invasione di terreno agricolo.
«Hanno bloccato un lavoro di decontaminazione dell'area - ha dichiarato Federica Ferrario, responsabile della campagna Ogm di Greenpeace - che avrebbero dovuto effettuare loro già settimane fa. Queste piante Ogm sono in fioritura e il loro polline sta contaminando il mais dei campi circostanti. Adesso chi pagherà i danni agli agricoltori friulani?».
Ora il pericolo è che in Friuli siano presenti coltivazioni di mais Ogm estese su larga scala, per questo l'associazione ambientalista ha chiesto alle autorità di iniziare immediatamente una scrupolosa campagna di campionamenti e analisi a più ampio raggio. Alla luce di questi avvenimenti, Greenpeace ha inoltre chiesto al Governo italiano di respingere la recente proposta della Commissione europea, che da il via libera agli Ogm in cambio della possibilità di un divieto nazionale basato su promesse legislative indifendibili in tribunale quando le aziende biotech ricorreranno contro tali decisioni.
«La Commissione, infatti, chiede di velocizzare le autorizzazioni degli Ogm, diminuendo i margini di sicurezza ambientale dei medesimi, ma non intende concedere agli Stati membri la possibilità di vietare OGM per motivi legati alla salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente» ha concluso Ferrario.
Intanto tutta la "Task Force per un'Italia Libera da Ogm" (oltre 50 associazioni) dalle ore 12 di oggi, è in "Presidio della Legalità" presso la Prefettura di Pordenone «Il biologico non può essere contaminato da Ogm - ha commentato il presidente dell'Associazione italiana agricoltori biologici, Andrea Ferrante - Agricoltori fuorilegge stanno attentando all'integrità di uno dei settori di punta dell'agroalimentare italiano. Se non ci saranno atti immediati inizieremo tutte le azioni legali a difesa del nostro settore sia contro chi ha seminato sia contro chi colpevolmente sta ritardando la distruzione dei campi ed in primis il Procuratore di Pordenone Delpino». Il presidio a Pordenone continuerà ad oltranza fino a quando non saranno attuate le azioni previste dalla legge, ovvero la distruzione dei campi Ogm, e i provvedimenti nei confronti dei responsabili. (greenreport.it)
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